“Io sono più forte”. È il nome del progetto contro ogni tipo di violenza ideato dalla cuneese Ajda Proshka. Ha solo 21 anni ma ha le idee molto chiare: dopo aver raccolto testimonianze di persone che hanno subito brutalità (come violenza sessuale, razzismo, omofobia, discriminazioni) le rende vive agli occhi della gente, tramite cortometraggi o monologhi.
Il progetto è iniziato due mesi fa, il 25 novembre, con il primo testo sulla violenza contro le donne. Il cortometraggio "Un paio di mutandine rosse” è stato diffuso sul profilo Facebook di Ajda e su YouTube.
“Ha avuto un buon successo sin da subito – racconta Ajda -, e questo ha permesso che molte ragazze, donne, madri e padri di famiglia cuneesi mi contattassero, aprendo il cuore, per raccontarmi le proprie sofferenze. Ci sono molte, moltissime storie cuneesi a cui mi sto ispirando. Ho scelto come mezzo di comunicazione i video poiché l'utilizzo dell'immagine rende il messaggio che cerco di inviare più incisivo ed efficace. Grazie a questo metodo riesco a rivolgermi, in modo sia particolare che semplice, ad un target molto giovane”.
Ajda Proshka sta frequentando l'ultimo segmento del corso serale dell'istituto Bonelli e intanto lavora come attrice per spot pubblicitari locali, video musicali e set fotografici. Ha una grande passione per la recitazione e per il cinema: “Il momento in cui si accende la videocamera e si inizia a girare le scene è meraviglioso, tutto ciò che mi pervade la mente sparisce. In un attimo mi ritrovo da sola in compagnia dell'immensa voglia di trasmettere le mie emozioni interiori e di tirar fuori il battito che mi esplode ogni volta dentro al petto”.
Il progetto contro la violenza è stato anche presentato nelle scuole. Uno degli ultimi appuntamenti all'assemblea di istituto del Virginio Donadio di Dronero. Il cortometraggio contro la violenza sulle donne ha colpito molto gli studenti. “La scuola è l'ente a cui punto principalmente – racconta la giovane attrice -: è da sempre un ambiente in cui nascono e si creano situazioni amare. La mia idea è quella di creare un movimento riconoscibile che stimoli le persone vittime di violenza a trovare il coraggio di poter chiedere aiuto. Un progetto che spinga a parlare ed a distruggere il silenzio che nasconde e difende la crudeltà. Insomma, come dico sempre, un progetto che da voce a chi voce non ne ha più.. e lo fa ogni giorno!”
Tutto è partito dall'incoraggiamento di una professoressa di letteratura italiana. “Sono una persona spesso introversa e molto sensibile – racconta Ajda -: cosa che mi rende vulnerabile, poiché trovo difficile entrare in sintonia con un mondo fatto di egoismo, superficialità e cattiveria. Così, col tempo iniziai a farmene una colpa, pensando che la sensibilità fosse un difetto, finché una professoressa mi disse 'È un grande valore, un dono che pochi hanno. Usala per creare qualcosa di magico'. E fu così che decisi di tirarmi su le maniche e creare il mio progetto sociale contro ogni tipo di violenza”.
Per la realizzazione dei video, Ajda collabora insieme ai produttori audiovisivi della BabylonFilm. Ora ha iniziato a lavorare al secondo video che tratterà l'argomento dell'omofobia, e vedrà come attori tantissimi ragazzi molto giovani residenti a Cuneo e provincia. Il video verrà diffuso a fine mese.
“Voglio dedicare questo progetto ai miei genitori – conclude Ajda - perché se oggi vengo riconosciuta per la mano che ho teso.., è solamente grazie all'educazione ed al rispetto che mi hanno insegnato loro”.