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Al Direttore | 22 aprile 2017, 08:17

Sanità: questa sconosciuta. In attesa di risposte

Riceviamo e pubblichiamo

Sanità: questa sconosciuta. In attesa di risposte

piove?.. Governo ladro!" nel lessico popolare italiano, questo è, dall'impresa dei mille, il pensiero più o meno comune.

Diciamo che, questa volta, dopo quindici anni, è "uscito un sole splendente". Infatti, dopo quindici anni appunto, il governo ha rinnovato tutti i LEA (livelli essenziali di assistenza), ammodernando un comparto legislativo sanitario che non veniva toccato dalla fine del secolo scorso.

Dentro ci sono tante cose, in cui non entro nello specifico perché sono un cittadino informato e non un medico o un lavoratore del settore sanitario.

Una parte della legge mi tocca in modo personale più di altre, ossia il nuovo Nomenclatore degli ausili per disabili che, cito testualmente dal testo pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 18 marzo último scorso (se non erro), dice :

Sanità, tutte le nuove cure gratuite introdotte negli ospedali della regione


Rientrano tra queste protesi:


- strumenti e software di comunicazione alternativa e aumentativa;

- tastiere adattate per persone con gravissime disabilità;
- dispositivi per il puntamento con lo sguardo;
- apparecchi acustici a tecnologia digitale;
- dispositivi per allarme e telesoccorso;
- posaterie e suppellettili adattati per le persone con disabilità motorie;
- scooter elettrici a quattro ruote;
- carrozzine con sistema di verticalizzazione, bariatriche e per assistiti affetti da distonie;
- sollevatori fissi e carrelli servoscala per ambienti interni;
- maniglioni , braccioli e supporti per l'ambiente bagno;
- ausili (sensori e telecomandi) per di controllo degli ambienti;
- protesi ed ortesi di tecnologie innovative

Siccome la sanità è di competenza regionale, sono le regioni che recepiscono queste leggi e le applicano con serietà, nel più breve tempo possibile ma anche quando hanno individuato le giuste modalità e coperture economiche.

Le prime due regioni sono state Veneto ed Emilia Romagna. Per le altre, compreso il nostro Piemonte, ancora non si sa.

Io sono invalido al 100% a rigor di legge e per la sanità. Soffro di una malattia neurologica progressiva e mi muovo su una carrozzina elettronica.

Questa è giunta alla fine del suo percorso di vita. È usurata, già riparata più volte, sono passati i sei anni che deve durare per legge e, per agravamiento mio, debbo cambiarla. 

Tra gli "accessori" che debbo aggiungere, sul nuovo mezzo che la Asl è assolutamente disponibile a fornirmi, su prescrizione di specialisti la sedia che abbia, appunto, dei sistemi bariatrici  e sensori che, nel vecchio Nomenclatore non c'erano, ed in quello nuovo si ma, qui, sorgono i problemi ossia, 

uno il Piemonte ancora non ha aderito e studia il modo più rapido per farlo.

Due, la tempistica certa si fa lunga mesi, probabilmente. 

Tre, sarà a gara d'appalto o a ditta specialistica? 

A Cuneo ho trovato persone capaci che mi hanno consigliato di aspettare perché di fatto si va ancora avanti con le vecchie modalità qui, ma il tempo passa, la carrozzina non va quasi più ed i miei dolori aumentano.  

Ho contattato politici regionali e nazionali, in via personale. Debbo dire di avere trovato disponibilità e gentilezza ma nessuna risposta certa è non certo per mancanza di impegno. 

Visti i problemi miei e del mezzo, mi è stato consigliato di iniziare la pratica presso l'ufficio protesica di Cuneo, dove abito. 

Prima di iniziare, mi sono consultato con il tecnico che mi ha sempre fornito gli ausili che, in via informale, mi ha fatto un preventivo ed è venuta fuori una discreta cifra in euro che, per legge, io dovrei pagare di tasca mia per questi "optional". Tutto lecito, tutto legale ma, mi sono posto alcune domande 

1 se procedo con la pratica ora è pago quella cifra, quando entrerà in vigore il nuovo Tariffario, mi verranno rimborsati? O, siccome non avrò aspettato, nulla! 

2 col nuovo Tariffario, sarà tutto a carico della ASL o ci saranno dei tetti di spesa che non potranno essere superati se non con un contributo personale del paziente? 

In breve, sono un cittadino informato che svolge, da anni, militanza politica e battaglie civili. Non permetto alle malattie di impedirmi di vivere e lavorare, perché questo non so solo fa sentire meglio ma impedisce che io sia economicamente sulle spalle della collettività. 

Necessito inevitabilmente di un mezzo personalizzato il più possibile, per fare questo. Se una carrozzina adattata ai miei problemi può arrivare a costare 17000 € e la Asl non può passarne più di 8000 (cifra media col vecchio tariffario) uno come me deve necessariamente essere o benestante o rinunciare ad un mezzo che, però, gli serve davvero per la vita di tutti i giorni e non come "vizio"? Col nuovo Nomenclatore non avremo più questo problema? 

Molti, sui social e via web, mi pongono gli stessi quesiti ed allora me ne faccio portavoce ed affido la mia missiva a questo giornale. 

Attendo risposta.

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