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Eventi | 24 ottobre 2017, 12:15

Saluzzo, in scena “Hotel del libero scambio", commedia degli equivoci

Venerdì 27 ottobre, al teatro civico Magda Olivero. In palcoscenico il cast della Compagnia teatro Prosa, regia di Christian La Rosa Biglietti in prevendita da domani

La locandina Hotel del libero scambio

La locandina Hotel del libero scambio

Il Teatro prosa Saluzzo, Compagnia Vittorio Abbà, porta in scena venerdì 27 ottobre al teatro Magda Olivero la commedia  “Hotel del libero scambio” di Georges Feydeau, regia di Christian La Rosa.

Biglietti 8 euro intero; 5 euro ridotto under 18. Prenotazioni e info allo Iat in  piazza Risorgimento tel. 0175 46710 il mercoledì 25 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle  18, giovedì 26 ottobre dalle  16-alle 18, venerdì 27 ottobre dalle 10 alle 12. I biglietti si possono acquistare anche la sera al botteghino del teatro civico  in via Palazzo di città , 15

Nel cast artistico dello spettacolo che entra nella rassegna “Saluzzo a teatro” :  Matteo Avataneo, Giulia Basso, Giorgio Berardo, Raniero Cane, Luisa Donalisio, Davide Mogna, Donatella Percoco, Gabriella Pereyra,, Lorenzo Rebufatti, Matteo Sanmartino, Corrado Vallerotti.

La commedia  viene considerata  uno splendido esempio di commedia degli equivoci, uno dei grandi testi del teatro comico, pensato, come “un cortocircuito, grazie a una gigantesca macchina comica che mette davanti allo spettatore, lo spettatore stesso”.

La trama si regge sui tentativi di seduzione di un marito insoddisfatto ai danni della moglie dell’amico, un affare famigliare che, dal tipico salotto borghese, si sposta ben presto nelle stanze e nei corridoi di un albergo, dove si ritroveranno tutti i personaggi con intuibili equivoci e avventure rocambolesche.

Una commedia raffinata, capace di ritrarre una società bugiarda che mostra biasimo in pubblico per dei comportamenti che poi in privato desidera attuare. Forse è meglio che le illusioni restino in vita. Forse è meglio vivere nella sospensione visto che quando si spera intensamente che qualcosa di “immorale” accada, alla fine si rivela un insuccesso e ci si deve operare perché la verità non venga a galla votandosi a gigantesche peripezie.  

A distanza di un secolo - dice nelle note di regia Christian La Rosa - Feydeau ci dimostra che i temi della commedia rimangono immutati perché sempre identiche le maschere che portiamo nella vita. Insomma da Plauto ad oggi, nulla è cambiato, gesti, parole e azioni si perpetuano nelle varie epoche. La battuta folgorante non manca mai: poche calcolatissime parole ed ecco assestata una stoccata beffarda a cui, immediata, fa eco la risata della platea.

Botta e risposta insomma, azione e reazione: la forza del teatro o, per meglio dire, del vaudeville del drammaturgo d’oltralpe è proprio quella di essere congegno ad orologeria, messa in scena pirotecnica, dove la comicità si trasforma in “meccanismo infernale” che “travolge, divora, ribalta e scuote”, quasi matematicamente, la scena e lo spettatore.

E non si tratta certo di una meticolosità puramente testuale. Fu, del resto, lo stesso Feydeau a dichiarare con disarmante franchezza come il movimento sia “la condizione essenziale del teatro, e di conseguenza la principale dote del drammaturgo”. 

 

 

vb

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