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Attualità | 31 gennaio 2018, 06:41

Guardia medica pediatrica a Fossano: una rivoluzione pacifica che parte dal basso

Sostanziale comunione di intenti tra famiglie proponenti e amministrazione

Guardia medica pediatrica a Fossano: una rivoluzione pacifica che parte dal basso

Si è tenuto lunedì sera in Sala Rossa l’incontro, annunciato sui social, tra l’amministrazione comunale e il gruppo di genitori che ha lanciato la proposta di un servizio di Guardia Medica Pediatrica a Fossano.

Partendo da un problema oggettivo, l’assenza in orario notturno di medici specificatamente formati per intervenire su pazienti pediatrici e soprattutto sui neonati, Federica Caula, giovane mamma, incappata spesso nella necessità di accedere al pronto soccorso per un malanno comparso nel fine settimana.

All’incontro ha preso parte un nutrito gruppo di genitori che si è confrontato con il sindaco Davide Sordella e il consigliere comunale, delegato alla Sanità e medico Enzo Brizio.

La richiesta

Noi genitori viviamo una situazione di disagio costante, non solo in orario notturno – ha spiegato Federica Caula –. Non ci sono solo i bambini sani, ma anche quelli che hanno patologie gravi, deficit immunitari, e non è sempre possibile recarsi dal pediatra o dalla guardia medica in uno studio magari gremito di persone con altre patologie. Esistono situazioni in cui è importante che sia il medico a recarsi dal paziente. Inoltre è vero che nel 70% dei casi il pediatra rassicura, ma ci sono anche gli altri casi. È necessario che sia i medici di continuità assistenziale che quelli del 118 siano preparati ad intervenire con i piccoli pazienti”.

I genitori e molti cittadini che, sebbene non abbiano bambini piccoli sono sensibili al tema, hanno lanciato la campagna #gmpediatrica, diventata virale in pochi giorni rimbalzando specialmente sui gruppi “Sei di Fossano se 2.0” e “Sei di Fossano se…” per richiedere l’attivazione di un servizio di Guardia medica pediatrica in orario notturno e nei fine settimana, quando i pediatri di libera scelta non hanno l’obbligo della reperibilità.

I precedenti

La Guardia medica pediatrica non è prevista dal Sistema Sanitario Nazionale. Esiste il pediatra di libera scelta, figura che esiste solo in Italia, tenuto a intervenire a domicilio, a sua discrezione, in giornata per le chiamate pervenute entro le 10 di mattina e entro le 12 del giorno successivo per le chiamate giunte successivamente. La reperibilità del medico pediatra è discrezionale e comunque in un orario compreso tra le 8 e le 20. E nel resto del tempo? La normativa prevede la continuità assistenziale, nome contemporaneo per la cosiddetta Guardia Medica. Spesso, però, i medici in servizio non hanno le competenze per intervenire nel caso di pazienti pediatrici. Come precisato dal dottor Brizio “I bambini non sono adulti piccoli”, la loro sintomatologia e il modo di intervenire nei loro confronti è molto diverso da come è possibile intervenire nel caso di pazienti adulti e spesso i genitori vengono invitati ad attendere l’orario del medico di fiducia o a rivolgersi al pronto soccorso, con il rischio di congestionare i pronto soccorso.

Esistono, però, dei precedenti. A Torino è stato attivato un servizio di Guardia Medica notturna e nei fine settimana a pagamento. La tariffa per l’intervento notturno è di 90 Euro, situazione che ben poco si adatta a quelle famiglie che hanno maggior bisogno di intervento, la cui frequenza potrebbe diventare troppo oneroso. Anche a Roma è stato istituito un servizio simile a pagamento, mentre a Forlì è stata resa obbligatoria ai medici di guardia medica una formazione specifica per l’intervento sui pazienti pediatrici. In questo modo i medici di continuità assistenziale sono stati dotati di strumenti utili a evitare numerosi accessi in pronto soccorso per patologie che non rappresentano rischi per il piccolo paziente.

Le proposte fossanesi

Il clima sostanzialmente disteso dell’incontro ha permesso di giungere a una sostanziale coralità tra Amministrazione e famiglie: “Il problema è grosso e reale, ma di difficile soluzione – ha specificato Enzo Brizio -. Spesso la Guardia medica non è in grado di soddisfare le esigenze del paziente pediatrico, ma mancano purtroppo i pediatri che in genere privilegiano la carriera ospedaliera a quella di libera scelta”.

Ringrazio i promotori di questa iniziativa che sta seguendo un bel percorso – ha detto il sindaco Sordella – Si è passati da uno sfogo, legittimo, a un’analisi costruttiva della situazione. Ritengo che potremo chiedere una sperimentazione a fossano, ma dobbiamo arrivare a proporla preparati su tutti i punti per contrastare eventuali obiezioni”.

“Secondo noi è il sindaco che deve chiedere ai giusti livelli che i cittadini si sentano tutelati da una guardia medica adeguata. Siamo però disponibili a relazionarci con tutti i livelli istituzionali per esprimere queste necessità.” ha ribadito Federica Caula

I prossimi passi

È chiaro che ora il momento è quello di definire una proposta organica e puntuale da portare ad ASL e Regione Piemonte con la richiesta di un servizio che, sebbene non sia prevista dal sistema sanitario nazionale, è sentito profondamente dalle famiglie fossanesi e non solo da quelle con figli piccoli: la riduzione di accessi al pronto soccorso per patologie risolvibili dal servizio di guardia medica soddisferebbe anche chi non ha figli in età pediatrica, presenti anche all’incontro e tra i promotori dell’iniziativa. L’appuntamento è tra un mese circa, per capire quali possano essere gli step successivi.

Agata Pagani

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