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Al Direttore | 27 marzo 2018, 14:01

Gestione dell'acqua, appello ai sindaci: "Non importa cosa avete deciso in passato, ma premiate i cittadini"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del monregalese Giampero Caramello (FI)

Giampiero Caramello

Giampiero Caramello

Cari Sindaci,

domani (28 marzo) sarete chiamati a fare una scelta che vale 30 anni. Una scelta che pesa come un macigno sul futuro del nostro bene più prezioso: l’acqua. L’acqua che sgorga generosa dalle nostre montagne, l’acqua che arriva ai nostri rubinetti di casa, l’acqua che va poi depurata per tornare nei nostri fiumi. Una risorsa da non sprecare, che va tutelata e che abbiamo tutti il dovere di gestire al meglio.

Il servizio idrico integrato (la gestione dell’acqua), come la gestione dei rifiuti urbani, la distribuzione dell’energia elettrica e del gas, il trasporto pubblico, sono servizi pubblici che coinvolgono in modo diretto i nostri concittadini.

Tutti servizi a rilevanza economica per i quali dovrebbero applicarsi le regole della libera concorrenza per assicurare che la gestione sia la più efficace, efficiente ed economica a beneficio degli utenti finali. Regole oggi applicate per tutti questi servizi ma non del tutto per l’acqua, dove anche in provincia di Cuneo, a fianco di gestioni private o miste (imprenditoriali) operano anche società interamente pubbliche alle quali il servizio è stato affidato direttamente e senza logiche di mercato.

Oggivi troverete all’assemblea dell’ATO per decidere come superare l’attuale frammentazione e convergere obbligatoriamente a favore di un unico soggetto gestore dell’acqua per tutta la provincia e per i prossimi 30 anni, ma la sensazione è che tutto sia stato fatto per giungere ad una scelta che non sia quella del mercato e della concorrenza, e che si andrà verso un affidamento diretto ‘in house’ ad una società intermente pubblica.

Nel merito vi pongo alcune riflessioni:

- Certo, qualcuno potrà dire che questa sarà materia di cui confrontarsi nell’ambito della conferenza dell’ATO, ma sinceramente credo che qualsiasi atto di indirizzo che l’assemblea dell’ATO prenderà a favore dell’uno o dell’altro modello di gestione non può non includere chiari elementi di tutela territoriale nel sistema di governance della futura società unica nonché espliciti richiami ad un organizzazione del servizio che sia veramente di prossimità a tutela della qualità del servizio ai cittadini: come verrà esercitato e con quale peso il ruolo dei comuni nella futura assemblea dei soci della società interamente pubblica? Nel consiglio di amministrazione, la stanza dei bottoni per essere chiari, come verranno individuati i componenti? Il monregalese ha garanzie di poter essere adeguatamente rappresentato?

- Bene che il futuro gestore unico sia rappresentato da una società interamente nuova e non si passi attraverso l’affidamento diretto ed il consolidamento dei soggetti pubblici attualmente già attivi, questo per scongiurare che ci siano concentrazioni di potere decisionale in mano a pochi e di qualche area territoriale/politica a discapito delle altre;

- L’esperienza, anche per il territorio monregalese, dei servizi pubblici locali gestiti in forma di collaborazione tra ente pubblico e privato ha ottenuto nella maggior parte dei casi risultati premianti;

- Se si va verso un gestore unico rappresentato da una società interamente pubblica, le attuali società miste pubblico – privato dovranno essere smantellate in toto e la partecipazione del socio privato dovrà essere onorata, con un esborso di risorse da parte dell’ente pubblico, ovvero da parte dei Comuni, con delle ripercussioni non indifferenti sui bilanci comunali e di conseguenza sui cittadini;

- Tutti i gestori attuali stanno facendo degli investimenti significativi sul territorio, con impegni intrapresi con le banche e con i fornitori. Il fatto di modificare in modo dirompente il futuro assetto gestionale rischia che gli impegni che le società di gestione hanno intrapreso con le banche in materia di finanziamenti per gli investimenti, potrebbe creare delle serie difficoltà di equilibrio nel mantenimento dei rapporti tra le società di gestione e gli istituti di credito, il tutto a scapito degli investimenti e quindi della quantità e qualità del servizio a favore dei cittadini;

Per le motivazioni sopra esposte, Carissimi Sindaci, Vi chiedo di valutare con molta oculatezza la decisione che andrete ad intraprendere mercoledì, poiché sarà l’ultima volta che potete intervenire in modo decisivo su un tema i cui confini sono ancora molto nebulosi.

Non conta che cosa aveva deciso la “maggioranza” in passato. Contano le certezze di una scelta giusta e premiante per tutti i cittadini, monregalesi inclusi.

Giampiero Caramello, Forza Italia Mondovì

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