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Attualità | 01 giugno 2018, 15:29

90 pellegrini fermi a Levaldigi, le scuse della compagnia PeopleFly: "Siamo aperti al dialogo e a trovare una soluzione"

Ieri, giovedì 31 maggio, 90 pellegrini diretti a Medjugorje sono stati bloccati allo scalo cuneese per 8 ore in attesa di un volo che non è mai arrivato. Presente un prete che ha celebrato la messa. Una pellegrina: "Il disguido è stato enorme e mal gestito". Dadone della Valligiana Viaggi: "Noi non sapevamo niente. Lunedì chiameremo tutti e faremo tre proposte di altri viaggi; in alternativa il rimborso"

La messa in aeroporto

La messa in aeroporto

90 pellegrini in attesa del volo per Mostar rimasti fermi a Levaldigi. Cos'è successo ieri, giovedì 31 maggio, allo scalo cuneese?

All'indomani della vicenda abbiamo provato a fare chiarezza interpellando i diretti interessati.

Partiamo dai fatti. Il pellegrinaggio, organizzato da Valligiana Viaggi, prevedeva 4 giorni e 3 notti (dal 31 maggio al 3 giugno) a Medjugorje. Il volo di andata Cuneo-Mostar, della compagnia PeopleFly Srl, doveva partire alle ore 10 di giovedì 31 maggio ma non è mai arrivato allo scalo cuneese. 90 persone sono quindi state bloccate fino alle 16 in aeroporto in attesa di un volo sostitutivo che non è mai arrivato. Sono stati rifocillati nel bar dell'aeroporto, hanno recitato il rosario e il prete ha anche celebrato la Messa con vista sulla pista, andando a recuperare tutto il necessario nella vicina parrocchia di Levaldigi.

Ci scrive una pellegrina: “Dalle otto siamo stati in attesa in aeroporto. Non abbiamo mai effettuato il check in. Ci sono state date informazioni imprecise: prima un ritardo, poi un guasto, poi un volo in sostituzione da Torino, poi il volo sì ma l'equipaggio no, insommma poca verità... Pellegrini che hanno tentato di mantenere l’ordine affidandosi alla preghiera. Il disguido è stato enorme e mal gestito e quello per molti era un viaggio della speranza. Malati e non, che portavano nel loro cuore, a volte gonfio di dolore, la voglia di affidarsi a pochi giorni di serenità e di pace assoluta! Vorrei ringraziare lo staff della ristorazione che ha improvvisato un pranzo per gestire novanta pellegrini. Se l’agenzia rimborserà si vedrà, ma le lacrime che ho visto per chi non è riuscito a partire non hanno prezzo e quello nessuno si è preso la briga di asciugare”.

“Noi non sapevamo niente – ribatte Aldo Dadone, titolare di Valligiana Viaggi -. Anche noi siamo partiti con la nostra valigia. Eravamo tranquilli perché avevamo avuto conferme anche la sera prima della partenza che era tutto a posto. La compagnia aerea non ha mandato il volo e le motivazioni sono in via di definizione. Per tutto il giorno abbiamo fatto il possibile per trovare un'alternativa ma purtroppo non ci siamo riusciti. Ci rendiamo perfettamente conto che non fare un pellegrinaggio è grave. Tuttavia lunedì chiameremo tutti i pellegrini e faremo loro tre proposte di altri viaggi; se non accetteranno faremo un rimborso. Nessuno perde niente, a parte il dispiacere. Ci terrei comunque a ringraziare lo staff del'aeroporto”.

“L'aeromobile era disponibile inizialmente – conferma Andrea Caldart, amministratore della compagnia PeopleFly Srl -, ma ha avuto una problematica tecnica dell'ultimo minuto. È stato un fulmine a ciel sereno. Abbiamo cercato una soluzione alternativa ma purtroppo non ci siamo riusciti. L’approssimarsi dei Mondiali di calcio in Russia rende molto intasato il mercato e quasi impossibile trovare un volo charter alternativo in poche ore. Ci possiamo solo scusare. Siamo aperti al dialogo e a trovare una soluzione, avendo noi creato un disagio. Sappiamo che Cuneo ha i numeri per crescere e fare risultati e puntiamo molto sullo scalo di Levaldigi”.

Cristina Mazzariello

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