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Attualità | 12 settembre 2019, 18:30

Cellulari senza segnale e connessione internet: Uncem raccoglie fino al 30 settembre le segnalazioni degli utenti

Prosegue l'opera di mappatura della telefonia mobile, che, una volta conclusa, sarà consegnata anche al Governo. Chiunque può scrivere a uncem.nazionale@uncem.net, indicando borgate, toponimi di luoghi, frazioni, strade e coordinate geografiche

Cellulari senza segnale e connessione internet: Uncem raccoglie fino al 30 settembre le segnalazioni degli utenti

Telefoni cellulari impossibilitati a effettuare o ricevere chiamate per assenza di segnale, messaggistica inaccessibile e connessione internet pari a zero. Una situazione quasi paradossale nel 2019, ma che accomuna moltissime realtà montane: lo sa bene l'Uncem, che ha prolungato sino al prossimo 30 settembre la possibilità per tutti i cittadini e tutti gli enti locali di inviare le proprie segnalazioni relative alle aree del Paese in cui, ad oggi, è presente tale disservizio.

Per farlo, è sufficiente indirizzare una mail a uncem.nazionale@uncem.net, indicando borgate, toponimi di luoghi, frazioni, strade, coordinate geografiche.

"Finora - spiegano da Uncem - sono circa un migliaio le mail ricevute. Vi sono situazioni molto complesse dove interi paesi (anche fino a 700-800 persone) sono in 'zone d'ombra', aree dove telefonare o ricevere chiamate è impensabile. Altri contesti dove una o più compagnie non arrivano e il segnale è molto debole, addirittura peggiorato negli ultimi anni. Vi sono poi moltissime località in quota, sopra i 1600 metri d'altitudine, dove vi sono meno insediamenti, minori aree antropizzate, ma dove si trovano comunque borghi o 'case sparse', abitate tutto l'anno, o strutture ricettive, rifugi alpini dove i telefoni cellulari restano senza segnale. Tante anche le segnalazioni ricevute di strade, anche statali, dove il segnale si interrompe troppo spesso. Uncem sostiene da tempo che i problemi siano per i residenti in primo luogo, ma anche per i turisti, per chi viaggia. E si tratta di problemi che non permettono di garantire sicurezza e raggiungibilità in caso di emergenza".

L'opera di mappatura della telefonia mobile in Italia, una volta conclusa, sarà consegnata al Governo, ai Parlamentari, alle agenzie nazionali che si occupano di innovazione (come Agid), ai Corecom, all'Agcom e alle compagnie telefoniche.

A queste ultime Uncem chiederà di "investire, potenziare i ripetitori, rispettando naturalmente le norme e i limiti di emissioni previsti dalla legge. Domanderà altresì al Governo e al Parlamento di intervenire sulla normativa vigente, prevedendo investimenti di fondi europei per nuovi ripetitori, nonché di consentire a enti locali o imprese di installare ripetitori in zone non coperte. In questa direzione per gli enti sono necessari finanziamenti pubblici, come avvenuto in passato con le comunità montane per garantire la copertura del servizio televisivo, altro grave fronte del digital divide nel Paese, con 6 milioni di italiani che non riescono ad accedere ai canali del servizio pubblico e a tutti gli altri"

Uncem, inoltre, ha già chiesto ai vertici del MISE di verificare la possibilità di investire risorse europee, proprio come avvenuto negli ultimi anni con il Piano nazionale per la Banda Ultralarga, con Bruxelles che nel 2015 ha autorizzato l'Italia a investire nelle "aree bianche", montane e rurali, oltre 3 miliardi di euro.

Alessandro Nidi

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