Sempre più al centro dell’attenzione il Centro Cicogne di Racconigi che è stato recentemente oggetto ( il 29 agosto) da parte del Tg 3 Itinerante, di un servizio sull’oasi, dove arrivano volatili in difficoltà e dove vivono in libertà tantissime specie di uccelli.
"La zona umida di Racconigi è anche rifugio serale di diverse specie di arteidi: airone cenerino, garzetta nitticora e anche qualche airone bianco maggiore" come informa la veterinaria del centro Gabriella Vaschetti.
Trovato in Langa, due giorni fa , è stato ricoverato qui un Piovanello Tridattilo, piccolo trampoliere, migratore a lungo-raggio che nidifica sulle coste della tundra artica e sverna sui litorali/estuari dell'Africa e dell'Europa meridionale. È infatti usuale osservarlo correre a rapidi passi sulle spiagge, inseguendo il moto ondoso per cercare invertebrati di cui alimentarsi. “Il "nostro" piovanello non è ferito – commenta la veterinaria - ma parecchio dimagrito: dovrebbe seguire le coste e invece....era in Langa! D'altra parte si sa che gli uccelli non sanno leggere i testi scientifici".
All’oasi che è anche Centro Cras per il recupero i animali selvatici, arrivano rapaci bisognosi di cure e di riabilitazione al volo, magari colpiti da proiettili o vittime di incidenti. In questi giorni è entrata nella voliera tunnel ( una trentina di metri con lunotto che si apre direttamente nel bosco) una giovane femmina di Astore, per tornare prossimamente a volare.
Fortunatamente la struttura "riabilitativa" non ha subito danni per la tromba d’aria che si è abbattuta una settimana fa, ma che ha invece creato, nonostante la manutenzione botanica effettuata nel lockdown, problemi all’ ambiente dell’oasi e ha divelto una trentina di alberi.
In conseguenza di questa e delle forti piogge sono arrivati al centro tanti volatili in difficoltà e l’infermeria sovraffollata ha ora la necessità di essere ingrandita, sottolinea la veterinaria.
Tra le star dell'oasi le cicogne e i loro grandi nidi. Con belle storie da raccontare. L’ultima è i resoconto della vita di una cicogna, nata a Racconigi e inanellata da piccola nel nido, nel 2012.
Quell’anno stesso si è spostata in Spagna, poi si sono perse le tracce (nessuno ha più letto l’anello ) - spiega Gabriella Vaschetti. Nel 2016 è ricomparsa in Francia in Camargue e a luglio di quest’anno nel parco de La Combe. "Una cicogna che quindi ha 8 anni, che sicuramente si è riprodotta, ma non è più ritornata da noi, Ha perso l’affezione al nido. Effettivamente la fedeltà è abbastanza bassa e la convinzione del ritorno al proprio nido non è così vera, come si è riscontrato anche nella rondine.
I giovani di cicogna partono dal sito di nascita e stanno in giro per tre anni, non riproducendosi fino al quarto anno. Solo da quell’anno cercano un posto per nidificare. Luogo in cui generalmente tornano se ha offerto buone garanzie di riproduzione e allevamento dei piccoli.
Siamo contenti lo stesso anche se questa cicogna ha scelto di rimanere in Francia".
Conoscere i suoi spostamenti è l’utilità dell’inanellamento, che è una tecnica scientifica di marcaggio individuale degli animali. In ogni paese c’è un istituto di riferimento, in Italia è l’Istra.
"E, noi abbiamo un patentino che autorizza alla cattura e inanellamento degli animali in genere. Grazie alla rilettura dell'anello si riesce a risalire alla storia individuale dell’animale, senza doverlo prendere. Nel caso delle cicogne avendo gambe molto lunghe l’anello si vede bene, anche a distanza, con un cannocchiale o binocolo.
L’invito che si può è quindi, quando si vedono cicogne in giro con l’anello alle zampe, di scattare una fotografia, per poter tracciare le tappe della sua vita".
L’oasi nonostante i danneggiamenti della tromba d’aria è agibile e aperta al pubblico: dal martedì alla domenica.Altre info sul sito: https://cicogneracconigi.it