Primo maggio, festa dei lavoratori. In un periodo come questo, ci verrebbe da dire che non ci sia molto da festeggiare, a causa della pandemia che ha portato a una crisi sanitaria, economica, sociale e morale da cui non sappiamo come e quando potremo uscire.
Eppure il Primo Maggio può essere per noi, come associazione di lavoratori e di cristiani, un momento in cui prendere coraggio, armarci di fiducia e di buona volontà, per trovare nuove strade da percorrere insieme. Se restiamo uniti, se siamo solidali, se ci sosteniamo a vicenda, troviamo il coraggio di andare avanti, mettendo in campo le nostre capacità, la fantasia e le competenze che abbiamo, per ricominciare, per creare lavoro dignitoso per tutti, per contrastare lo sfruttamento di chi approfitta della crisi per sopraffare gli altri e trarre guadagni illeciti, per dare una prospettiva ai giovani e un motivo per vivere agli anziani.
I giovani hanno tanto da insegnare e anche tanto da imparare dagli anziani: le generazioni, incontrandosi, possono darsi fiducia a vicenda, possono aiutarsi, come pure le persone appartenenti a culture diverse. Se sapremo accoglierci tra noi, senza pregiudizi, se saremo disponibili a apprendere dall’altro e condividere quello che sappiamo, potremo uscire da questa crisi.
Impariamo da San Giuseppe, patrono dei lavoratori, l’umiltà e la pazienza e affidiamo alla sua intercessione la nostra speranza.
Grazie,
le ACLI della provincia di Cuneo















