Il 18 aprile 2017 il crollo del ponte della tangenziale in via Marene, che da Fossano conduceva a Racconigi. Nel collassare, il viadotto aveva investito una vettura dei carabinieri, fortunatamente senza passeggeri. Non c'erano stati altri mezzi coinvolti né vittime. Il crollo portò all’iscrizione nel fascicolo degli indagati della Procura di Cuneo 16 soggetti, per ‘concorso in disastro colposo’ e 'omesso controllo'.
Stamane, 17 settembre, la decisione del giudice dell'udienza preliminare: 14 imputati saranno giudicati con rito ordinario mentre 2 sono stati ammessi al rito abbreviato che si celebrerà a febbraio.
Sono stati tre i fascicoli aperti dalla Procura riuniti in un unico procedimento.
Il primo fascicolo aveva previsto la richiesta di rinvio a giudizio di alcuni soggetti imputati per disastro colposo.
Il secondo fascicolo è ‘una costola’ di un’ulteriore indagine. Era nato infatti dal deposito di alcuni esposti presentati tempo addietro da alcuni dei primi, allora, indagati, che avevano segnalato la mancanza dei controlli in presenza di perdite e usure nella struttura del viadotto.
Per i soggetti imputati di omesso controllo, il p.m. titolare inizialmente aveva trasmesso al giudice la richiesta di rinvio al giudizio, che riguarda capi cantonieri e capi nucleo dell’Anas.
Il terzo procedimento, si riferisce ai lavori eseguiti sulla circonvallazione nel 2006, quando venne scarificato il manto stradale, con altri imputati per cui inizialmente era stato chiesto il rinvio a giudizio: due dipendenti di Anas e due addetti di aziende private. All’esito della perizia redatta dal consulente dell’accusa e la produzione di una memoria difensiva presentata da una delle parti civile costituite, il p.m. nell’udienza preliminare tenutasi oggi ha chiesto per alcuni, due addetti ai controlli, un geometra e un ingegnere il non doversi procedere. Dalla relazione dell’esperto sembrerebbe che la struttura del viadotto al suo esterno si presentasse ‘sana’, senza segni che potessero far presagire agli addetti un crollo. Pare dunque che le anomalie fossero nella struttura interna del viadotto. Per questo motivo, il p.m. ha fatto richiesta al giudice di non doversi procedere per due addetti ai controlli dell’Anas e un ingegnere (imputati per omesso controllo ndr).
Richiesta questa che è stata respinta dall’organo giudicante che li ha rinviati a giudizio nell’udienza dibattimentale prevista a novembre insieme ad altri 12 imputati, mentre l’ingegnere sarà giudicato con rito abbreviato nel febbraio 2022. Diversa parrebbe la posizione del geometra, rinviato a giudizio con rito abbreviato al febbraio prossimo, che il giorno dei lavori, non sarebbe stato presente sul luogo.