Brossasco e la Valle Varaita, angoli di storia raccontati tra le borgate e gli affreschi e un’antica cava di marmo,: ecco il giro della Marmorera e il giro delle Borgate.
Brossasco, antico borgo essenzialmente agricolo, divenne nel tardo Medioevo un centro per la fusione e la lavorazione del ferro. Nel Settecento venne intensamente sfruttata una cava di marmo bianco ancor oggi visibile sullo spartiacque con il vallone di Isasca. Da questa antica cava e dalle sue borgate, ancor ben conservate situate sulla sinistra orografica della bassa valle, l’idea da parte di alcuni volontari di far rinasce due anelli escursionistici. Tra storia, cultura, affreschi e meravigliosi boschi nascono il “Sentiero della Marmorera” e il “Sentiero delle Borgate”.
Entrambe i percorsi partono dalla chiesa parrocchiale di Sant’Andrea (frecce blu e rosse) proseguendo a braccetto fino a Borgata Bruna. “Il Giro delle Borgate” tra sali e scendi, nei boschi in veste invernale, si raggiungono le varie frazioni: Castello, Varetto, Dovetta Inferiore, Dovetta Alta Fontana, Bruna. Molti di questi luoghi sono ben conservati, come gli affreschi sulle facciate dei Ciabot e dei Piloni Votivi dedicati alla Madonna ai Santi in scene di quotidianità. Questo percorso di circa 8 Km si può chiudere ad anello seguendo la freccia rossa che da Bruna scende verso Borgata Maiol dove si può ammirare, dal sentiero del ritorno, lo splendido Santuario dedicato a Santa Lucia nel Vallone di Isasca, da qui si raggiunge Borgata Mirauda sup. e inf. con rientro a Brossasco.
Il “Sentiero della Marmorera”, più lungo e impegnativo 13,5 km circa di percorrenza, si svolge ad anello su percorso sempre ben segnato (freccia blu), notevole il dislivello circa 700 metri, si sale e si scende tra incantevoli boschi di castagni, faggi, larici, abeti, roveri e betulle, impegnativa la pendenza di alcuni tratti di sentiero nella parte centrale che porta al bricco del sentiero in cresta. Arrivando a borgata Bruna si abbandonano definitivamente le frecce rosse delle borgate e si prosegue a sinistra per Castello e Isasca su un tratto di carrareccia quasi pianeggiante dove si raggiunge l’indicazione a sinistra che porta sulla dorsale spartiacque nella Costa Monforte, qui si apre l’incantevole e panoramico sentiero con una splendida vista sulle montagne della valle Po, le alte vette della Valle Varaita e se si ha la fortuna di una giornata limpida si po’ vedere il Monte Rosa, nel vallone di Isasca il piccolo santuario della Madonna del Carmine su un pianoro vigila il vallone nel silenzio. Sul sentiero in cresta si raggiunge l'antica cava di marmo bianco "la Marmorera" (1000 metri circa di altitudine) abbandonata alla fine del XVIII sec. Il materiale estratto, lavorato sul posto, veniva poi trasportato per la via più breve verso il vicino comune di Isasca. Fu utilizzato per le finiture degli interni della chiesa di Sant'Andrea di Brossasco, Casa Cavassa a Saluzzo, La Chiesa di San Filippo Neri a Torino ed altri importanti siti storici e culturali. Il percorso prosegue sempre in dorsale fino al bivio x Pilone Rocca Bellina dove il percorso, sempre frecce blu, scende in alcune borgate nel Vallone di Gilba inferiore passando in boschi di larici e abeti, grandi castagni, alcuni piloni votivi ben conservati raccontano un pezzo di storia, Rua' Tonda, Castello, il Bricco.
L’anello si conclude con il rientro a Brossasco. Dislivello di circa 700 metri, escursione decisamente impegnativa ma di grande valore culturale e naturalistico riportato alla luce grazie ad un gruppo di volontari, con il supporto della proloco e del comune. Ogni sentiero che rinasce è un racconto importante per la montagna e i suoi abitanti, storie e leggende, scene di vita quotidiana e secoli di avventure. Entrambe i percorsi sono adatti in tutte le stagioni.
Rosanna Bagnis