Quattro mesi di reclusione per atti osceni e 20 giorni d’arresto per il lancio di oggetti, con revoca della condizionale. Questa la sentenza di condanna pronunciata dal Tribunale di Cuneo nei confronti di A.Z., uomo di origine marocchine, residente a Borgo San Dalmazzo che, dal giugno al settembre 2020, in due episodi, aveva iniziato a fare ‘dispetti’ nei confronti di una famiglia romena, sua vicina di casa.
“Ho sentito il suono di vetri infranti contro il muro -ha testimoniato una signora-. Lui urlava a inveiva. Mi ha detto che non ce l’aveva con me ma con alcuni vicini romeni. Si è scusato con me ammettendo di aver lanciato delle bottiglie. Avevo capito che era ubriaco dall’alito e dall’andatura traballante. La casa è situata poco prima di una scuola elementare. Sono andata a raccogliere i cocci per evitare che qualche bambino potesse farsi male”.
In aula, presente anche la madre della famiglia presa di mira: “Una volta si è calato i pantaloni davanti a mia figlia di 10 anni, c’ero anch’io. L’ho fatta subito rientrare in casa. Ce l’aveva con noi ma non so perchè. Non gli ho mai parlato, appena vedevo che mi insultava rientravo in casa per non discutere. Altre volte sentivo cadere dell’acqua, era lui che orinava dal balcone. Mi urlava di essere pazzo, di essere stato in galera”. Il giudice ha ritenuto fondata la responsabilità penale di A.Z. per l’episodio in cui ha assistito la bimba.