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Attualità | 22 maggio 2022, 11:10

La sindaca di Verduno: "Incomprensibile polemica tra Cuneo e Verduno sulla sanità. La politica trovi risorse, senza creare conflitti"

Le parole di Marta Giovannini: "La competizione fra strutture esiste, ma deve essere sana, buona, diventare motore per migliorarsi, non sfociare in una poco lungimirante 'rivalità'"

Marta Giovannini

Marta Giovannini

Da ragazza, peccando di ingenuità, pensavo che la politica poco 'ci azzeccasse' con la sanità se non per tutelare un bene primario, di tutti, per dare indirizzi e soprattutto per destinare fondi adeguati in modo da garantirne l’efficienza e l’adeguatezza alle necessità dei cittadini.

Sappiamo che non è  sempre così; ma continuo a credere che la politica di questo dovrebbe occuparsi oltre che incentivare meccanismi che, anche nalla sanità, premino merito e capacità. Non è un libro dei sogni, deve essere qualcosa di possibile. Forse perché parto da questa impostazione non mi è chiara la polemica, se così posso definirla, che vede protagonisti l’ospedale di Cuneo e quello di Verduno.

Mi pare ovvio che un capoluogo di provincia come Cuneo voglia investire sulla propria sanità: è giusto e condivisibile. Non capisco invece perché l’ospedale di Verduno dovrebbe essere, in qualche modo, di ostacolo alle istanze dei cittadini cuneesi.

Stiamo parlando di sanità, cioè di un bene primario: la competizione fra strutture esiste, ma deve essere sana, buona, diventare motore per migliorarsi, non sfociare in una poco lungimirante “rivalità”. Come i cuneesi – che, ripeto, ne hanno pieno diritto - anche gli albesi e i braidesi è giusto che chiedano alla Regione, e allo Stato – dopo 20 anni di gestazione del nuovo ospedale - che la struttura di Verduno riceva risorse adeguate per crescere e diventare un ospedale di primaria importanza.

Pensare che questo legittimo desiderio dell’ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno sia un “togliere ad altri” è una prospettiva proprio sbagliata. E non deve essere così. La nostra provincia è così estesa da giustificare certamente due macro-aree nelle quali vi sono due ASL e vi è posto per due grandi ospedali, di primaria importanza entrambi, posti al servizio della comunità perché la sanità – lo abbiamo visto anche con la pandemia – è determinante per le nostre vite.

La politica deve impegnarsi per trovare le risorse necessarie, non fare altro innescando conflitti e rivalità incomprensibili e dannose. Non a caso, da due anni, il gruppo di Italia Viva, cui appartengo, chiede che si investano più soldi nella sanità, fin dai tempi del MES. Che poi questi denari vengano spesi bene, e a vantaggio di tutti, “ca va sans dire”, o almeno dovrebbe. Impegniamoci perché sia così.

comunicato stampa

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