Stiamo vivendo anni molto difficili, molto. Ma lo erano anche quelli che ci hanno preceduto per coloro che vivevano quei tempi. Ogni tempo è difficile, facciamocene una ragione.
Proprio in questi giorni di carovita, soldi sempre più importanti per gestire la propria quitidianità assistiamo ad una sorta di 'gara' tra grandi aziende o medie o anche piccole a 'sbandierare' stipendi extra o bonus ai proprii dipendenti, riempiendo le pagine di giornali cartacei, i pixel degli on line, i video dei Tg, i minutaggi delle radio.
Siamo tutti ben contenti che chi fa grossi redditi ne condivida una parte con i proprii dipendenti, ciò che lascia l'amaro in bocca è che i comunicati stampa fioccano nelle redazioni per fare in modo che se ne dia notizia con una sorta di 'sfida mediatica a farlo sapere'.
Qui esce l'amaro in bocca: se fosse una cosa che voglio condividere con i miei dipendenti perchè a tutti i costi volerlo sbandierare? Perchè una sorta di gara priapistica a chi ha gli attributi più grossi?
Cari imprenditori o Consigli di Amministrazione, consapevoli ( o inconsapevoli... mah), alla ricerca di un titolo che avete trovato, sappiate che alla luce del popolo dotato di neuroni apparite come 'fragili' e siccome davanti, guardandovi negli occhi di solito nessuno ve lo dice per una sorta di timore reverenziale o 'esigenze di rapporti commerciali', tocca a un editoriale ricordarvelo.
Proponiamo un esercizio di stile: quando vi fanno i complimenti per queste iniziative provate a pensare che potrebbero essere 'complimenti falsi', detti solo per compiacervi o per le opportunità commerciali che ne derivano.
Nel metro del giudizio sociale la vittoria non è certa, al netto della popolarità ottenuta, con un investimento in comunicazione pari a zero.
Detto questo però tutti hanno una via d'uscita perfetta: non è beneficenza su cui vale sempre la teoria cattolica e laica della discrezione (alla faccia di tutti i comunicati stampa delle donazioni durante il covid, schema uguale a quello di oggi) ma si tratta di iniziativa aziendale. Quindi usciamo anche dalla questione morale.
Bene così, avanti tutta. Spazio a nuovi comunicati stampa. Il grande circo della comunicazione regala nuove soddisfazioni. Sino al giorno del giudizio, dove non può sempre essere colpa di altri, non sempre.