Primo importante passo per il recupero e la valorizzazione del complesso abbaziale di Straffarda.
Otto mesi dopo l’avvio dei lavori per il restauro e risanamento conservativo delle coperture della struttura, la F.O.M. - Fondazione Ordine Mauriziano, ha potuto presentare in tempo record la prima fase di un progetto più ampio, volto al rilancio e ala valorizzazione di uno dei più grandi monumenti medievali del Piemonte.
La riqualificazione del complesso abbaziale e del borgo rurale di Staffarda - nell’ambito della partecipazione al Bando della Regione Piemonte per la valorizzazione del distretto UNESCO - è stata possibile in virtù dell'ubicazione del bene, compreso nel territorio della riserva della Biosfera transfrontaliera MaB del Monviso, gestita dal Parco del Monviso in collaborazione con il francese Parco del Queyras.
Gli interventi, partiti lo scorso 12 novembre, hanno interessato in particolare il ripristino delle coperture dell'abbazia per un costo totale di circa 962mila euro: 559.709 euro sono stati cofinanziati con i fondi FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione) su un finanziamento complessivo di 769.963,51 a cui si aggiunge la quota di cofinanziamento da parte di FOM del 20%.
L'INTERVENTO
Tutto il progetto, comprese la fase autorizzativa e realizzativa, sono state coordinate e seguite, anche nel ruolo chiave della direzione dei lavori, dal personale degli uffici interni della F.O.M.
Nello specifico, il progetto di restauro ha previsto la messa in sicurezza di una grande parte delle coperture del complesso abbaziale, a cominciare dalla manica su piazza Roma, che nel tempo aveva evidenziato problematiche anche di natura strutturale, con cedimenti e rotazioni di alcune capriate che richiedevano interventi urgenti per mantenere le necessarie condizioni di sicurezza.
Sono state sostituite alcune travi dell’orditura principale portante nell’area “ex-granaio" e realizzata una cordolatura di collegamento di tutte le capriate per rendere meno sensibile, nel futuro, l’intera orditura a fenomeni di sbandamento.
L’intervento di risanamento conservativo ha interessato inoltre l’intera copertura della chiesa abbaziale, la totalità dei tetti del chiostro ed alcuni fabbricati accessori, con livelli di intervento diversificati a seconda dello stato di conservazione di ciascuna porzione di copertura, che è stato indagato in fase di progetto avvalendosi di sopralluoghi minuziosi e persino di un volo eseguito con un drone che ha fornito interessanti viste da cui i progettisti della F.O.M. hanno tratto dati importanti sullo stato di conservazione dei manti di copertura in coppi.
Il rifacimento dei manti di copertura, secondo gli accordi intercorsi tra Soprintendenza e uffici F.O.M., non ha comportato variazioni significative dal punto di vista dell’impatto estetico: tutti i coppi antichi ancora in buone condizioni sono stati recuperati e utilizzati come copertura, mentre i cosiddetti “coppi canale” (quelli inferiori) sono stati sostituiti con manufatti nuovi, dotati di ganci atti a prevenirne lo scivolamento e quindi più sicuri e duraturi, ma di tipo “anticato”, quindi quasi indistinguibili dal manufatto storico.
Una particolare attenzione è stata prestata anche al tema del rispetto dell’ambiente, con l’adozione di particolari accorgimenti volti alla tutela dei chirotteri, che ormai fanno parte integrante dell’ambiente storico dell’abbazia.
INFO E VISITE
L'abbazia di S. Maria Staffarda (Piazza Roma 2, Frazione Staffarda-Revello) è visitabile da martedì a domenica con orario 9-12.30 (ultimo ingresso ore 12) e 13.30-17 (ultimo ingresso ore 16.30).
Per info e prenotazioni contattare il numero 0175.273215 o inviare una mail a staffarda@ordinemauriziano.it.