Nel Saluzzese non si registrano – almeno per il momento – particolari emergenze se non qualche allagamento nei campi e qualche smottamento di modesta entità.
Si teme però che dalla notte la situazione possa aggravarsi se la precipitazioni dovessero aumentare di intensità.
Il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, è sul chi va là, in stretto contatto con la Protezione Civile e con i colleghi sindaci della pianura e delle valli.
In valle Po – dove in passato si erano registrati danni rilevanti – non si registrano al momento particolari criticità, tuttavia il presidente dell’Unione montana e sindaco di Sanfront, Emidio Meirone, monitora con costante attenzione il territorio.
Anche in valle Varaita il presidente dell’Unione montana, Silvano Dovetta e l’assessore alla Protezione Civile, il geologo Gianni Menzio tengono costantemente sotto controllo il territorio valligiano.
In alta valle, oltre i 2000 metri, nevica. Condizione in qualche modo rassicurante perché, in questo modo, il livello d’acqua che arriva sia nel Po e nel Varaita che nei loro affluenti è sotto controllo.
Se le temperature dovessero alzarsi la situazione cambierebbe e diventerebbe subito problematica.
La prolungata siccità fa sì che la pioggia sia poco assorbita dal terreno e il precipitare a valle di un ingente quantitativo d’acqua li porterebbe a raggiungere presto livelli di guardia.
È dunque una notte di timore per amministratori, forze dell’ordine, vigili del fuoco e volontari di Protezione Civile quella che si appresta ad affrontare il Saluzzese.
Molti i sindaci che hanno emesso ordinanze invitando la popolazione ad evitare di mettersi in strada se non per forza di causa maggiore.