Ogni anno, sessanta giorni dopo la Pasqua, la Chiesa celebra il “Corpus Domini”: festività religiosa in onore dell’Eucaristia, sviluppatasi nel XIII secolo ed estesa dal papa Urbano IV, nel 1264, a tutta la cattolicità.
Anche a Bra tale ricorrenza è vivamente sentita e, nella serata di giovedì 8 giugno, prenderà il via una solenne processione, in cui il “Corpo di Cristo”, sotto il segno sacramentale del pane, passerà tra la popolazione esposto in un “ostensorio”.
Il corteo, guidato dal clero locale, raggiungerà il monastero delle Sorelle Clarisse, dopo la celebrazione della Santa Messa in programma alle ore 20.30, presso il Santuario della Madonna dei Fiori. Al termine della processione verrà impartita la solenne benedizione. Seguirà l’adorazione eucaristica fino alle ore 23.
In questo giorno, per l’occasione e come da tradizione, sono allestite suggestive scenografie multicolore lungo il percorso dove passa Gesù Eucaristia. Così, al passaggio del corteo, anche i braidesi sono invitati ad addobbare con fiori e drappi, finestre e balconi.
Saranno presenti le autorità cittadine, le comunità parrocchiali, le cantorie, le associazioni di volontariato e le Confraternite religiose per essere davvero attorno al Pane di Vita, un cuor solo e un’anima sola.
Perché si celebra il Corpus Domini
Il Corpus Domini (Corpo del Signore) è sicuramente una delle solennità più sentite a livello popolare. Vuoi per il suo significato, che richiama la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, vuoi per lo stile della celebrazione. Pressoché in tutte le diocesi infatti, si accompagna a processioni, rappresentazione visiva di Gesù che percorre le strade dell’uomo.
La storia delle origini ci porta nel XIII secolo, in Belgio, per la precisione a Liegi. Qui il vescovo assecondò la richiesta di una religiosa che voleva celebrare il Sacramento del Corpo e Sangue di Cristo al di fuori della Settimana Santa. Più precisamente le radici della festa vanno ricercate nella Gallia belga e nelle rivelazioni della beata Giuliana di Retìne. Quest’ultima, priora nel Monastero di Monte Cornelio presso Liegi, nel 1208 ebbe una visione mistica in cui una candida Luna si presentava in ombra da un lato.
Un’immagine che rappresentava la Chiesa del suo tempo, che ancora mancava di una solennità in onore del Santissimo Sacramento. Fu così che il direttore spirituale della beata, il canonico Giovanni di Lausanne, supportato dal giudizio positivo di numerosi teologi, presentò al vescovo Roberto di Thourotte la richiesta di introdurre una festa in onore del Corpus Domini.
Il via libera arrivò nel 1246 con la data della festa fissata per il giovedì dopo l’ottava della Trinità. L’estensione della solennità a tutta la Chiesa però va fatta risalire a papa Urbano IV (che tempo prima aveva anche riconosciuto il miracolo eucaristico di Bolsena) con la bolla Transiturus de hoc mundo dell’11 agosto 1264.
Nell’estendere la solennità a tutta la chiesa cattolica, il Papa scelse come collocazione il giovedì successivo alla prima domenica dopo Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua). Urbano IV incaricò il teologo domenicano Tommaso d’Aquino di comporre l’officio della solennità e della Messa del Corpus et Sanguis Domini.
L’inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e nei Vespri, è il Pange lingua, scritto e pensato da Tommaso d’Aquino. In numerosi Paesi, tra cui dal 1977 l’Italia, la celebrazione è stata tuttavia spostata alla domenica successiva. In molte chiese locali però, tra cui Bra, la data è rimasta il giovedì.