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Attualità | 10 giugno 2023, 13:05

Borgo San Dalmazzo approva la convenzione con Edison per la rete di teleriscaldamento

La centrale verrà posizionata nell'area industriale di via Don Minzoni. Si tratta di un impianto di cogenerazione abbinato ad una caldaia a biomassa. La rete verrà posata ad una profondità media di 1,5 metri e avrà uno sviluppo complessivo pari a circa 12 chilometri

Borgo San Dalmazzo approva la convenzione con Edison per la rete di teleriscaldamento

Presto la città di Borgo San Dalmazzo potrà godere di una rete di teleriscaldamento. Nel consiglio comunale di giovedì 8 giugno è stato infatti approvato lo schema di convenzione con Edison “per l'autorizzazione, la manomissione e l’occupazione di suolo pubblico necessari alla posa di condotte per il teleriscaldamento sul territorio comunale”. Prossimo step sarà quello dell'iter autorizzativo presso gli enti preposti.

In Piemonte Edison gestisce già gli impianti di teleriscaldamento a Barge, Busca, Cerialdo, Vernante, Alpignano e Ciriè.

Il progetto

A presentare il progetto i tecnici Edison Alessandro Bertonasco e Francesco Demichelis.

Lo schema impiantistico prevede un impianto di cogenerazione abbinato ad una caldaia a biomassa, con possibile integrazione mediante l’utilizzo di pompe di calore. I numeri: 90 le utenze pubbliche e private allacciabili, un volume riscaldabile di circa 390.000 metri cubi per un fabbisogno termico delle utenze censite di 14,6 Gwh.

La centrale verrà posizionata nell'area artigianale/industriale di via Don Minzoni “con impatto acustico e visivo marginale”. Un contesto periferico adeguatamente distante dal centro cittadino in cui è in fase di realizzazione un Piano Edilizio Convenzionato.

La rete di teleriscaldamento verrà posata ad una profondità media di 1,5 metri e avrà uno sviluppo complessivo pari a circa 12 chilometri.

Oltre ad un significativo miglioramento del bilancio emissivo locale, la realizzazione di un sistema di teleriscaldamento consente di portare a tutti gli utenti alcuni vantaggi.

Agli utenti collegati alla rete di teleriscaldamento viene assicurata una convenienza economica valutata in una riduzione di costo per l’energia termica almeno del 10% rispetto ai costi precedentemente sostenuti. “L'allacciamento sarà gratuito nella fase di posa della rete e alle utenze nei 50 metri”, hanno aggiunto i tecnici.

Per le utenza pubbliche comunali viene assicurata una convenienza economica e la garanzia di approvvigionamento di energia termica a condizioni anche migliori rispetto all’acquisto di gas naturale.

Per tutte le utenze allacciate, inoltre, risultano azzerati i costi di riparazione e sostituzione della caldaia dell’edificio, azzerati gli oneri derivanti dalle pratiche antincendio della centrale termica, ridotti i costi di manutenzione ordinaria e di pulizia.

Inoltre, nel corso dei lavori di scavo, Edison rinnoverà il sistema di illuminazione pubblica, collocherà le dorsali per la fibra ottica e realizzerà un hub di ricarica veicoli elettrici in prossimità della centrale.

Gli interventi

Tutti favorevoli, tranne i consiglieri di minoranza presenti: Luca Basteris, Pierpaolo Varrone, Luisa Giorda e Paolo Giraudo.

Il consigliere di minoranza Luca Basteris: “Siamo favorevoli al teleriscaldamento ma dipende dal tipo di localizzazione. È differente in funzione degli scenari futuri. Sarebbe meglio vicino al biodigestore con combustibile che sarebbe nostro. Quali sono poi i risparmi reali per i cittadini? 10% sul costo del metano o sul kWh termico? Serve più chiarezza”.

L'assessore Fabio Armando: “Si tratta di una iniziativa privata di Edison che ci coinvolge soltanto per la manomissione del terreno pubblico. Abbiamo visitato gli altri siti con riscontri positivi. I borgarini avranno benefici economici e ambientali. Asfaltatura e scavo saranno a spese di Edison. Ci saranno piccoli disagi per la cittadinanza al momento della posa della condotta, ma saranno cantieri mobili. Parliamo di disagi temporanei accettabili a fronte dei benefici di lungo termine per cittadini e imprese borgarine”.

Anche l''assessore Francesco Rosato ribadische che si tratta di un “intervento di iniziativa privata che coinvolge l'amministrazione per manomissione e occupazione di suolo pubblico”. E aggiunge: “La localizzazione scelta da Edison consente la messa a cantiere immediata e risponde a obiettivi di riqualificazione energetica, con potenziale sviluppo geotermico. Un'altra sede comporterebbe una rete più lunga con relativi aumenti di costi e perdita di calore”.

Il consigliere di maggioranza Riccardo Barale: “Verrà usato il cippato delle vallate della zona. Questo è un altro aspetto positivo”.

Il consigliere di minoranza Pierpaolo Varrone: “Nessuno mette in dubbio o in ipotesi che questo impianto non abbia benefici. Ma voglio sottolineare la contradditorietà di questa amministrazione. La precedente amministrazione vedeva il teleriscaldamento come anello del progetto biodigestore. Tanto che Acsr dichiara di avere un'area disponibile per questa eventualità. Tutto si inceppa quando non c'è volontà politica. I benefici che elencate sono benefici di Edison, ma non è interesse del comune fare gli interessi del privato. L'amministrazione deve dialogare e non lasciare che sia tutto a vantaggio del privato. Edison si porta a casa la rete di teleriscaldamento restituendo una serie di opere che di fatto sono compensazioni. Non ci regalano niente, ci stanno dando un'opportunità. Non ci danno la fibra ottica ma ci danno un cavo vuoto in uno scavo che devono comunque fare. Invito dunque l'amministrazione a rivedere le sue rigidità. Parliamo del futuro dei cittadini. Con questa scelta l'Acsr, azienda pubblica, si vede negare la possibilità di ottimizzare un impianto con il teleriscaldamento”.

Ancora l'assessore Rosato: “Non abbiamo influenzato Edison sulla scelta della localizzazione della centrale. Nulla vieta che un giorno, se ci fosse il biodigestore, si potrebbe convogliare il biogas là”

Il consigliere di minoranza Paolo Giraudo: “Grazie ai tecnici Edison. Sono favorevole all'impianto di teleriscaldamento perchè favorevole alle energie rinnovabili, ma resto fermo sul fatto che debba andare parallelo a quello del biodigestore. È una mia visione”.


Cristina Mazzariello

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