Dalle sue parole si respira un po' di stanchezza, ma anche tanta determinazione e idee chiare per affrontare il nuovo anno scolastico dell'Istituto Einaudi di Alba.
Preside Valeria Cout, con che spirito si riparte?
"Siamo un po' stanchi e preoccupati, iniziando dal lato burocratico. Io e diversi miei colleghi siamo stati impegnati tutta l'estate per completare l'iter relativo ai fondi del PNRR legati all'innovazione che riguarderanno 21 aule e 2 laboratori. Una mole di documenti e di richieste davvero impegnative, senza dimenticare che il prezzo delle forniture, in pochi mesi, è aumentato del 30%. E non è questo l'unico problema che abbiamo".
A cosa si riferisce?
"Le prove Invalsi hanno certificato che 156 nostri studenti hanno carenze importanti in italiano, inglese e matematica, e necessiteranno di essere seguiti dai tutor per essere portati a quello che è il livello minimo nazionale. In diversi casi abbiamo delle criticità anche con le famiglie, con cui non si riesce ad avere un dialogo costruttivo e reciproco. Ogni incombenza educativa viene lasciata alla scuola. Mi dispiace constatare tanto disinteresse".
Un atteggiamento diffuso?
"Notiamo, purtroppo, poca partecipazione da parte delle famiglie, anche in occasione di iniziative pubbliche che riguardano progetti, attività della scuola o ampliamenti dell'offerta educativa".
Ci sono novità a livello di numeri nella vostra scuola?
"Siamo in controtendenza rispetto al Piemonte, quest'anno, escluso il corso serale, avremo oltre 900 studenti. Abbiamo una struttura solida e siamo al di sopra dei parametri".
Altre questioni rilevanti?
"Stiamo aspettando che vengano istituzionalizzati i percorsi relativi al voto in condotta: con la valutazione in decimi per la scuola secondaria di primo grado, la bocciatura con il 5, il percorso relativo agli strumenti alternativi alle sospensioni, come le attività di cittadinanza sociale, dove gli studenti verranno inseriti in strutture in cui il volontariato sarà un tema preponderante. I valori rappresentano una priorità che non deve mai essere persa di vista".
[Valeria Cout, presidente dell'Istituto "Einaudi" di Alba]