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Monregalese | 12 settembre 2023, 20:17

Sul commissariamento di Roburent, Garavagno insiste: “Chi è causa del proprio mal, pianga se stesso”

Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere Romolo Garavagno

Romolo Garavagno

Romolo Garavagno

Caro Direttore,

lasciamo da parte l’adagio “Chi è causa del  proprio mal, pianga se stesso”. Ma la Sindaco di Roburent non può lamentarsi che sia stata abbandonata. Né i suoi stretti, né la opportuna Minoranza avevano, in mille modi, richiesto impegni seri e concreti, non lo sciolinare il Libro dei sogni.

La Regione che deve ancora versare 1500 euro di contributo a passate edizioni del Concorso nazionale di Chitarra, non impiegherà miliardi in una  cabinovia ora che non nevica più. Per quello bastava non affidarsi a impensabili Principi del foro, ma lasciar lavorare modeste persone locali, che si guadagnassero una piccola mica e le sciovie avrebbero operato.

Mentre il capoluogo e Pra sono da anni cadute in una  desertificazione spaventosa e il Comune non si è manco mosso per spingere, con veramente appropriati Sussidi, qualche commerciante di San Giacomo a istituire una specie di succursale.

Sempre a Pra  le erbacce a fianco di certe strade comunali arrivavano al metro di altezza, mentre a Capoluogo è stato diserbato appena qualche arteria a fine agosto. I solleciti sono sempre stati lettera morta. Manco un riscontro, al di fuori di ciò che dice  il Tuel attuale, anche solo la comunissima cortesia basterebbe. Sempre le due suddette porzioni, importanti,  di territorio comunale attendono almeno rappezzi di strade da anni. Non un cenno al ricordo di momenti storici importantissimi, secondo convenzioni di passate tornate. Ignoranza esasperata della presenza di profughi, che tornano utilissimi con i loro figli in età scolastica(alcuni erano i primi della classe), a difendere la permanenza delle Scuole intercomunali di Alta Valle. Nulla per garantire agli anziani che hanno vissuto tutta la vita  a Roburent, per non dover essere “deportati” a San Michele o Mondovì o anche solo a Serra, anziché avere a disposizione una struttura, che non può essere la Casa di Riposo, per norme attualmente previste, ma qualche altra istituzione ammessa(e si può individuare la forma). Invece di chiedere, con umiltà necessaria, l’adesione alla Unione limitrofa, si tentano di allacciare collegamenti con Montezemolo!

Si è preso ben guardia di  proporre attività di  musica classica a livello nazionale e rassegne d’arte di uguale portata, ritenendole banalità. Quale sfacelo nel personale: da 4 anni non si è fatto concorso per sostituire un manutentore andato in pensione, quindi i lavori restano tutti da fare, il pullmino scuolabus in garages perché l’altro manutentore è spesso ammalato e viene appaltato il servizio a un auto taxista; in ragioneria manca un secondo addetto e poi ci si lagna che non si riesca a controllare tutti gli alloggi e far pagare l’IMU, all’Anagrafe ci si deve accontentare di una  provvisoria. Elemosine alle Parrocchie per le opere di restauro, quattro soldi alla Pro Loco del Capoluogo e a iosa a quella di San Giacomo. Che dire della distorsione della vita Consigliare, con insensate norme che hanno sottratto ai Consiglieri ogni forma tra le molte fissate dal Testo della 267/2000. Rifiuto di confronto: la richiesta di Consigli, anziché essere attivata subito, dilazionata senza senso alcuno. 

Romolo Garavagno

Al direttore

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