L’Unione Montana dei Comuni del Monviso ha ricevuto la doppia certificazione secondo gli standard FSC® (Forest Stewardship Council®) con Codice Licenza FSC-C190632 e PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification) con Codice Licenza PEFC/18-23-75, per la gestione forestale sostenibile e la valorizzazione dei servizi ecosistemici.
Le due certificazioni sono state consegnate dall’Ente di certificazione accreditato CSI – l’unico abilitato in Italia al rilascio di entrambe le certificazioni - nel corso dell’evento “Dalla gestione forestale azioni concrete per mitigare gli effetti della crisi climatica” che si è nei giorni scorsi in presenza delle Autorità a Pian Muné. Ad essere certificati sono gli 887 ettari di terreni forestali dei Comuni di Paesana, Sanfront, Ostana, Brondello e Pagno. In particolare, il campo di applicazione della certificazione FSC Forest Management riguarda la gestione conservativo-naturalistica e l’utilizzazione boschiva finalizzata alla vendita lotti in piedi, con impatti validati sui servizi ecosistemici relativi a conservazione della biodiversità, sequestro e stoccaggio del carbonio e servizi ricreativi. La certificazione PEFC GFS è stata rilasciata con riferimento alla gestione forestale sostenibile rispetto a scopi conservativo-naturalistici e vendita di lotti boschivi. Le principali specie legnose sono abete rosso, larice, castagno, faggio, betulla, acero, frassino.
“Con la legge forestale regionale n. 4/2009 e il successivo regolamento n. 8/R del 2011 la Regione Piemonte ha costruito un quadro normativo che garantisce la sostenibilità delle pratiche selvicolturali nei boschi di tutto il territorio regionale. Negli anni successivi, soprattutto con i fondi europei dello sviluppo rurale, si è dato forte impulso alla pianificazione forestale e alla qualificazione delle imprese boschive (formazione professionale, macchine e attrezzature adeguate e istituzione dell’albo regionale) creando un contesto progressivamente più favorevole allo sviluppo di filiere locali che sappiano coniugare sviluppo economico (reddito e occupazione) con le funzioni pubbliche svolte dal bosco: protezione del territorio, biodiversità, paesaggio e fruizione turistica” ha commentato Fabio Carosso, Vice Presidente ed Assessore alla Montagna della Regione Piemonte.
“In questo contesto le scelte volontarie compiute dai proprietari e dai gestori del bosco di qualificarsi (tramite certificazione da parte di ente terzo) con una soglia ancora maggiore di sostenibilità o di produrre servizi ambientali è sempre stata incentivata, sia direttamente con finanziamenti dedicati sia indirettamente attraverso l’attribuzione di priorità nell’ambito di finanziamenti non specifici”.
La Politica di Gestione Forestale Sostenibile dell’Unione Montana dei Comuni del Monviso è volta alla tutela e al miglioramento delle funzioni sociali dei boschi e alla loro valorizzazione economica, coerentemente a quanto indicato nello Statuto e nel progetto “CFM – Consorzio Forestale del Monviso”. “La certificazione forestale fornisce uno strumento per promuovere la gestione sostenibile delle nostre foreste e ha origine dalla crescente esigenza dei consumatori di poter disporre sui mercati internazionali di prodotti provenienti da boschi gestiti in maniera corretta e responsabile, sia da un punto di vista ecologico che economico e sociale” commenta Emidio Meirone, Presidente dell’Unione Montana dei Comuni del Monviso.
Gestione del patrimonio forestale come strumento di contrasto alla crisi climatica
La gestione forestale condotta seguendo criteri di ‘responsabilità o di ‘sostenibilità’, come quelli stabiliti da FSC e PEFC, può contribuire a contrastare i fenomeni connessi alla crisi climatica mediante azioni dirette - come la riduzione del gas serra, in particolare anidride carbonica - e indirette, ossia che agiscono sugli effetti. Alcuni esempi di queste azioni sono:
● Stoccaggio, assorbimento e non emissione di anidride carbonica mediante interventi ed operazioni selvicolturali che permettono di mantenere o aumentare la capacità di stoccaggio ed assorbimento (es. aumento biomassa, rimboschimenti) o interventi che possono ridurre le emissioni (es. attività anti-incendi, riduzione rischio danni biotici)
● Interventi volti al mantenimento ed incremento della funzione protettiva del bosco con conseguente riduzione degli eventi di alterazione del suolo e dissesto
● Interventi volti al mantenimento e miglioramento dei reticoli idrografici che portano ad una riduzione del rischio idrogeologico e conservazione della qualità delle acque
● Interventi volti al mantenimento e miglioramento della funzione di termoregolazione svolta dal bosco (fenomeni di evapotraspirazione) e qualità dell’aria (trattenimento di particolato atmosferico e gas inquinanti).
“Stiamo assistendo ad un crescente interesse verso le soluzioni di certificazione sostenibile del patrimonio forestale da parte delle Pubbliche Amministrazioni più attente a porre le basi per ambienti sani e vivibili per la cittadinanza, ma anche per attirare un turismo consapevole e sempre più in cerca di rigenerazione a contatto con la natura” ha commentato Paolo Fumagalli, Direttore della Business Unit Conformity Assessment di CSI, l’organismo che ha rilasciato le certificazioni. “Inoltre, sta crescendo la consapevolezza che una gestione forestale sostenibile può dare un contributo concreto alla lotta al cambiamento climatico. Politiche di gestione come quella certificata all’Unione Montana dei Comuni del Monviso sono un esempio virtuoso in un percorso che riguarda tutti”.