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Attualità | 07 gennaio 2024, 15:18

Incertezze sul futuro del Politecnico a Mondovì, Confindustria Cuneo: "Sede strategica da mantenere e rafforzare"

Preoccupazione sul territorio per un eventuale ridimensionamento. L'ipotesi è emersa, lo scorso dicembre, nel corso dell'assemblea per l'elezione del nuovo rettore dell'università

Incertezze sul futuro del Politecnico a Mondovì, Confindustria Cuneo: "Sede strategica da mantenere e rafforzare"

Desta preoccupazione la possibilità di un ridimensionamento del Politecnico di Mondovì, riaperto nel 2019 con un grande sforzo economico e di sinergie sul territorio della Granda. 

L'incertezza sul futuro della sede di via Cottolengo è emersa, negli scorsi giorni, in seguito a una proposta programmatica presentata da uno dei tre candidati al Rettorato per i prossimi sei anni. 

In lizza per succedere al professor Guido Saracco, come riportavamo negli scorsi giorni, sono i docenti Stefano Corgnati, Juan Carlos De Martin e Paolo Fino che, lo scorso 11 dicembre, in occasione della seconda assemblea elettorale, hanno presentato le proposte future non solo per il campus torinese, ma anche per le sedi distaccate, come quella di Mondovì (leggi qui).

Propio una delle proposte illustrate in tal sede riterrebbe più opportuno non investire all'esterno di Torino. In questo scenario la chiusura o un ridimensionamento per il Politecnico di Mondovì sarebbe una vera e propria tegola non solo per la Città, ma per l'intero territorio. 

Per la riapertura dell'Università, infatti, erano state messe in campo energie e sostegni economici grazie al Comune, alle fondazioni CRC e CRT, oltre all'attivazione di corsi di laurea professionalizzanti che hanno visto la partnership di Confindustria Cuneo e di numerose aziende del territorio. 

Preoccupati il sindaco di Mondovì Luca Robaldo, così come Mauro Gola, presidente della Camera di Commercio di Cuneo (leggi qui).

Dello stesso avviso anche Confindustria Cuneo che, in questi anni, ha lavorato in stretta sinergia con il Politecnico monregalese. 

"Guardiamo con preoccupazione all’eventualità di un ridimensionamento della sede monregalese del Politecnico di Torino - dichiara Mariano Costamagna, presidente di Confindustria - "Riteniamo, infatti, che sia cruciale mantenere questa presenza strategica per il futuro tecnologico ed economico della nostra provincia e abbiamo più di un motivo per pensarlo.  

È quanto mai evidente la necessità dell’industria di competenze sul territorio  sempre più evolute per essere competitiva e sostenibile, con particolare riferimento alla transizione green, transizione digitale e all’Industria 5.0 che caratterizzerà i prossimi anni. Per riuscirci è fondamentale che la presenza diffusa di istituzioni accademiche specializzate sul territorio venga mantenuta e rafforzata. Centralizzare tutto a Torino comporterebbe un impoverimento sociale per la provincia, privandola di giovani talentuosi e creando problemi legati all'emergenza abitativa a cui è già sottoposta la città di Torino. Inoltre rappresenterebbe una penalizzazione per tutti gli studenti cuneesi, costretti a un trasferimento forzato con ulteriori costi elevati da sostenere e per gli studenti lavoratori in particolare, i quali farebbero molta fatica a proseguire il proprio percorso di crescita professionale. 

Non meno grave è il rischio di svalutare gli investimenti significativi realizzati dalle fondazioni oltre agli enti amministrativi locali, per il sostegno economico e la ristrutturazione della sede di Mondovì. Sede che, appena terminati i lavori di ristrutturazione, ospiterà anche un nostro ufficio, a concreta dimostrazione della rilevanza strategica che attribuiamo alla presenza in provincia del Politecnico di Torino."

"Negli ultimi anni, - prosegue Costamagna -  grazie al ruolo svolto da Paolo Fino, responsabile della sede di Mondovì del Politecnico di Torino, si è dato avvio a una collaborazione tra le aziende del territorio e il mondo della ricerca che ha fatto del Politecnico un attore di primo piano in tutti i progetti cruciali nell’ambito dell’innovazione, a partire dalla cabina di regia con Provincia di Cuneo e Fondazione CRC, per finire con la collaborazione con il Miac. La capillarità della presenza e la conoscenza del territorio è stata fondamentale per la riuscita di questi progetti.

Non posso concludere le mie considerazioni senza citare i percorsi specifici, come il master post-laurea "Manufacturing 4.0", frutto della collaborazione tra il Politecnico di Torino, sede di Mondovì, Confindustria Cuneo e numerose aziende del territorio. Questi programmi formativi contribuiscono a formare una nuova generazione di specialisti pronti ad applicare avanzate tecnologie industriali, supportando le esigenze delle imprese del territorio. Che è esattamente ciò di cui il mondo dell’industria ha bisogno per proseguire con successo il cammino verso uno sviluppo sostenibile".

Arianna Pronestì

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