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Attualità | 16 febbraio 2024, 19:01

Esce "Il ribelle", terzo romanzo dello scrittore cuneese Lamberto Giusti: "Mi ha ispirato il nonno"

Il libro tratta la vicenda di Omar al-Mukhtar, il ribelle che combatté contro l’esercito italiano che occupava la Libia, colonia italiana dal 1912

L'autore del romanzo "Il ribelle" Lamberto Giusti

L'autore del romanzo "Il ribelle" Lamberto Giusti

Esce domani, sabato 17 febbraio, in libreria ed in tutti i bookstore il nuovo libro di Lamberto Giusti "Il ribelle".

Nato a Cuneo il 9 marzo 1958, dove continua a risiedere "nonostante abbia sognato molte volte di andarmene da questa terra ai confini dell'impero", Lamberto Giusti è giornalista pubblicista e da qualche anno anche scrittore.

La sua carriera nel mondo della carta stampata inizia come addetto stampa per il Cuneo Calcio, prima di diventare direttore dell'emittente televisiva interregionale Primantenna. Poi l'esperienza in un’agenzia pubblicitaria ed il successivo passaggio, ancora in qualità di direttore a Targatocn.it. 

"Stanco di scrivere per conto terzi mi sono deciso a portare a termine il progetto di un romanzo giallo - racconta Giusti - . S'intitolava "Per caso e per amore", ed è stato  pubblicato nel 2014. Un giallo ambientato ai giorni nostri ma con un collegamento al periodo della Seconda guerra mondiale. Il secondo romanzo è stato “Le principesse di Mumbai” dove si narra la vicenda di un ufficiale dei carabinieri appartenente ai Ros che viene inviato a Mumbai, sotto copertura, per contrastare un accordo criminale tra una gang indiana e una cosca mafiosa palermitana. In entrambi i casi ho raccolto a piene mani nelle mie esperienze di vita".

"Il ribelle" tratta la vicenda di Omar al-Mukhtar, il ribelle che combatté contro l’esercito italiano che occupava la Libia, colonia italiana dal 1912. La sua figura venne riportata in auge durante la visita di Stato che l’allora leader libico Gheddafi effettuò in Italia il 10 giugno 2009, ospite del premier Berlusconi. Gheddafi scese dall’aereo con appuntata sul bavero della giacca la fotografia di al-Mukhtar in catene in mezzo ai militari italiani che lo avevano catturato. Voleva ricordare provocatoriamente al nostro Paese ciò che era stato fatto al capo della ribellione contro i colonialisti italiani.

"Questo fatto mi aveva incuriosito molto - dice l'autore - e allora sono partito da ciò per ricostruire gli ultimi giorni della vita di Omar al-Mukhtar, aggiungendo alle notizie storicamente provate altri fatti dettati dalla fantasia. A questa vicenda ho poi collegato avvenimenti che riguardano la famiglia di mia mamma che in quegli anni viveva in Libia dove mio nonno era traduttore Capo presso il tribunale di Bengasi, città nella quale si concluse la storia di Omar al-Mukhtar, con la sua impiccagione avvenuta il 16 settembre 1931. Ed è a mio nonno che mi sono ispirato per la figura dell’altro protagonista del romanzo, Guido Bastioni".

Una curiosità: di Omar al-Mukhtar si è parlato e scritto molto poco e anche l’unico film, “Il leone del deserto” in cui si narrava la sua vicenda non ha avuto successo, in Italia. Uscito nel 1980, nel nostro Paese incorse infatti nel veto della censura perché si disse che il film era “lesivo dell’onore dell’esercito italiano”. Solo nel 2009 venne trasmesso da Sky.

Cesare Mandrile

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