L'ultima determina della Regione Piemonte, datata 8 aprile 2024, assegna dieci milioni di euro al bando per progetti di “Green Communities” lanciato un anno fa, con ulteriori dieci milioni in arrivo. In totale, si investono venti milioni in una delle carte più importanti per il rilancio della montagna, destinati a dieci progetti presentati da Unioni montane di comuni, mirati a facilitare la produzione di energia da fonti rinnovabili e a ridurre i consumi energetici.
«Ma le green communities sono e significano anche molto altro: foreste, acqua, rifiuti, turismo, agricoltura - sottolinea Marco Gallo, sindaco uscente di Busca e capolista nel Cuneese della lista civica “Cirio Presidente” -. Ecco perché possono davvero essere la carta del futuro per la nostra montagna, diventare il motore di progetti importanti anche dal lato economico. E la Regione dovrà anche nella prossima legislatura confermarsi nel ruolo di apripista in Italia verso questo strumento che può rivelarsi efficace anche nel contrasto allo spopolamento».
Anche l'Uncem, l'unione dei comuni montani, ha elogiato il Piemonte definendo lo stanziamento un segnale per le altre regioni perché puntino a finanziare con il fondo nazionale montagna queste cooperative di comunità che «sono l'unico modo che i territori hanno per affrontare congiuntamente la crisi ecologica e demografica intrecciate».
Gallo - che nel suo programma per la montagna ha indicato tra i punti chiave il rafforzamento dell'Unione dei comuni montani giudicandolo «un elemento cruciale per il rilancio» - è soddisfatto perché la provincia di Cuneo, che conta di rappresentare nel prossimo consiglio regionale da «interlocutore attento e presente», è tra le più attive in Piemonte nel campo delle green communities. «Con la prima tranche sono stati finanziati i progetti presentati dalle Unioni delle Valli Maira e Grana e dalla Val Tanaro Cebano. E attraverso il PNRR sono arrivati soldi per realizzare la comunità green “Magreen” presentata dall'Unione montana della Valle Stura come capofila e con diciannove comuni coinvolti - aggiunge Gallo -. È la dimostrazione che il Cuneese è pronto alla sfida per la sostenibilità potendo contare nelle terre alte su risorse importanti, a cominciare dagli impianti idroelettrici. In più le green communities sono una bella occasione per superare certi campanilismi che non giovano alla sfida per il rilancio della montagna dove è indispensabile che tutti remino nella stessa direzione».