Un bilancio di questi 5 anni, del lavoro svolto, dei progetti portati a termine, ma anche un'autocritica su eventuali errori di comunicazione e di metodo che probabilmente hanno convinto i cittadini albesi a scegliere una nuova amministrazione. Emanuele Bolla, ex assessore al Turismo e attuale consigliere di minoranza, spazia a 360°.
Partiamo da questi ultimi 5 anni.
"Il sindaco Carlo Bo ha svolto una quantità di lavoro impressionante durante il suo mandato, ma non siamo stati capaci di spiegare bene ciò che abbiamo fatto. A lungo termine sarà evidente il valore del lavoro svolto, l’importanza delle opere realizzate, come piazza Michele Ferrero, e di quelle impostate, come la rotatoria di Scaparoni e il terzo Ponte, così come l’importanza di molte iniziative avviate, da quelle sociali, a quelle legate alle politiche dei rifiuti, così come quelle legate agli eventi. Ci siamo concentrati molto sul lavoro e non siamo riusciti a trasmettere un’immagine generale chiara".
La vostra squadra ha avuto qualche problema di coesione.
"La nostra amministrazione è stata indubbiamente segnata da alcune difficoltà dovute a una compagine non sempre omogenea: Carlo Bo ha voluto rispettare lealmente il mandato assegnatogli dagli elettori, senza modificare l’assetto della coalizione che era stata votata dagli Albesi. Chi non credeva nel nostro progetto evidentemente alla fine ha preso una strada autonoma e il quadro generale si è chiarito in modo inequivocabile. Sicuramente queste circostanze hanno contributo a restituire un’immagine dell’amministrazione non sempre positiva, mentre il lavoro svolto dagli assessorati è stato apprezzato, come i risultati di preferenza dimostrano".
Quindi, in cosa avete sbagliato?
"In generale non siamo stati capaci di trasmettere in modo chiaro la nostra visione di città e questo ci ha penalizzato ed ognuno per parte sua è in qualche misura responsabile".
Non è bastato nemmeno il contributo di Cirio.
"Cirio ha fatto una lista con il suo nome nel simbolo a sostegno di Carlo Bo, dando un contributo positivo: in generale purtroppo le liste hanno raccolto meno voti rispetto alle elezioni regionali. Questo dato deve farci riflettere sull’importanza di lavorare maggiormente in una logica di gruppo, come stiamo facendo già dai primi giorni dopo la proclamazione degli eletti insieme ai gruppi consiglieri di opposizione e ai tanti candidati delle varie liste".
Qualcuno gli ha attribuito delle colpe.
"Non credo sia corretto attribuire tutte le responsabilità a chi ha ruoli apicali. Cirio è ormai un leader di rilievo nazionale: si occupa bene del nostro Piemonte districandosi tra ministeri, governo e istituzioni europee. È ora che la politica locale si prenda la responsabilità di definire una propria via che non pesi su Cirio e a cui Cirio sono convito che contribuirà in modo propositivo e costruttivo. Con il governatore ho iniziato a fare politica e a lui sono legato da un rapporto di rispetto e gli voglio bene".
Cosa pensa, invece, dell'ex sindaco Carlo Bo?
"Carlo Bo nel 2019 ha ricevuto una fiducia molto forte, vincendo al primo turno, anche contro alcune previsioni. Abbiamo condiviso cinque anni di impegno ed è un amico. Politicamente ha rispettato l’esito delle elezioni del 2019 e mi ha sostenuto come assessore e da parte mia ho cercato di restituire la fiducia lavorando duro. Molte sue realizzazioni passeranno alla storia: dalla scultura Alba al centro per ragazzi disabili in zona H, opere uniche nel loro genere. Molto di ciò che verrà realizzato nei prossimi anni porterà la firma della giunta di Carlo Bo".
Che idea si è fatto della nuova Giunta?
"È impossibile esprimersi ora: fatto salvo un paio di assessori, molti non hanno mai partecipato in modo attivo al lavoro delle istituzioni comunali, per cui non abbiamo modo di esprimerci perché non ci sono esperienze pregresse in comune: lasciamoli lavorare. Alcuni campanelli d’allarme però devo dire di averli già sentiti: leggendo le prime dichiarazioni colgo una certa presa di distanza dal tema delle grandi opere e leggo tra le righe una certa insofferenza verso i turisti che vengono ad Alba per vivere l’esperienza enogastronomia dei nostri ristoranti e delle nostre cantine. Dovremo vigilare affinché ciò che abbiamo fatto non venga cancellato per motivi ideologici e fare un’operazione verità".
A cosa si riferisce?
"Abbiamo impostato così tanti lavori e dato vita a un numero tale di iniziative che penso sinceramente che per il bene della città la prima cosa da fare sia vigilare che tutto ciò che abbiamo fatto prosegua e venga completato. Voglio anche dire che sarebbe un bene essere più chiari nel rivendicare quanto fatto e voglio fare un esempio su tutti".
Prego.
"Oggi si parla di giunta nei quartieri come grande novità: ma è una nostra iniziativa vecchia di 4 anni: era il 30 gennaio 2020 e iniziavamo il nostro percorso di riunioni di giunta al Piave. Venti giorni dopo è arrivato il Covid, che ha modificato profondamente il nostro metodo di lavoro, imponendoci di rimanere in ufficio. Dopo anni, superato il Covid, il lavoro era impostato con una nostra presenza in comune molto importante: il percorso della giunta nei quartieri è proseguito nell’autunno del 2023 in viale Masera, ma l’idea di andare in ogni frazione di Alba non si è potuta realizzare a pieno a causa del poco tempo che ci ha lasciato la pandemia. Ora sento dire che la grande novità di questa amministrazione sarebbe la giunta nei quartieri, che in verità è un’iniziativa già realizzata dalla nostra amministrazione".