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Cronaca | 06 settembre 2024, 14:19

Condannata a otto anni l’incendiaria di Monticello d’Alba: nel rogo perse la vita il titolare del magazzino

La 36enne bulgara Stanka Batashka aveva scelto il giudizio con rito abbreviato. Riconosciute le attenuanti generiche e la continuazione del reato. Provvisionali per 70mila euro a fronte di richieste di risarcimento per 2,5 milioni

Nel settembre scorso l'incendio all’Ipershop Express di Monticello d'Alba

Nel settembre scorso l'incendio all’Ipershop Express di Monticello d'Alba

Otto anni di reclusione, una pena che secondo il disposto della Legge Cartabia potrebbe ancora ridursi di un sesto se non verrà fatto appello. Poi 6mila euro di multa e 70mila euro di provvisionali a favore delle parti civili, col rinvio al tribunale civile per la quantificazione di risarcimenti a fronte di richieste presentate da queste per complessivi 2,5 milioni di euro

Questa la condanna che il giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Asti Elio Sparacino ha pronunciato questa mattina nei confronti di Stanka Batashka (foto sotto), la 36enne bracciante bulgara accusata di una serie di fatti tra i quali l’avere, lo scorso 19 settembre, appiccato il fuoco all’Ipershop Express di Monticello d'Alba, e di avere così cagionato la morte del 36enne Hu "Davide" Jie, titolare dell’attività commerciale, rimasto asfissiato nel magazzino di quel capannone affacciato sulla Statale 231.

La donna, detenuta nel carcere "Le Vallette" di Torino, era stata così chiamata a rispondere, tra i diversi capi d’accusa, del reato di "morte come conseguenza di altro reato": la richiesta del procuratore aggiunto astigiano Laura Deodato per questa sola accusa era stata pari a tre anni di reclusione, ridotti a due per la scelta del rito abbreviato suggerita dalla difesa, rappresentata dall’avvocato del foro di Genova Maria Montemagno

A tale richiesta si sommavano quella che sempre l’accusa aveva avanzato per i diversi altri fatti contestati a Batashka: un totale di 11 anni e 3 mesi (oltre a 7.200 euro di multa), in questo caso ridotti a 7 anni e 6 mesi (e 4.800 euro) sempre per la scelta del rito abbreviato, per il complesso degli altri reati a scopo di lucro di cui la donna è accusata tra i due incendi appiccati ad altrettanti esercizi commerciali (l’altro era il centro commerciale "Castello" di Canelli), furti in abitazione, una rapina commessa ai danni di una donna residente a Cossano Belbo, lesioni, uso indebito di carta di credito. 

Un totale di nove anni e sei mesi – la richiesta dell’accusa, già al netto dello sconto di pena di un terzo per la scelta del rito – che nel computo e secondo la valutazione operata dal giudice sono divenuti 8 visto il riconoscimento della continuazione del reato e la concessione alla donna delle attenuanti generiche.

Un totale di nove anni e sei mesi – la richiesta dell’accusa, già al netto dello sconto di pena di un terzo per la scelta del rito – che nel computo e secondo la valutazione operata dal giudice sono divenuti 8 visto il riconoscimento della continuazione del reato e la concessione alla donna delle attenuanti generiche. 

In attesa delle motivazioni – il giudice si è riservato 60 giorni di tempo –, non nasconde la propria delusione per la misura della pena l’avvocato del foro di Asti Ferruccio Calamari, che in giudizio ha rappresentato i congiunti dell’imprenditore cinese costituiti in giudizio: la moglie dell'uomo coi suoi tre figli piccoli, padre, madre e tre sorelle. "La famiglia del signor Hu – dice il legale – è molto amareggiata. Dopo una serie di furti, una rapina e due incendi, uno dei quali ha cagionato la morte di un innocente, questa persona viene condannata a una pena di poco superiore a quella che avrebbe ottenuto per la sola rapina. Peraltro sono state concesse le attenuanti generiche a una persona che non ha risarcito nessuno e che non serviva fosse rea confessa, visto che era stata riconosciuta chiaramente dagli inquirenti".

Ezio Massucco

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