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Attualità | 08 settembre 2024, 14:31

“Madonna di Ripoli e Foglienzane”: a Dronero una tradizione lunga secoli

Ripercorrendo la storia, il significato religioso, con i festeggiamenti di questi giorni nella cittadina

“Madonna di Ripoli e Foglienzane”: a Dronero una tradizione lunga secoli

“A Nostra Signora di Ripoli e Foglienzane patrona di Dronero la popolazione riconoscente”. 

Al centro del Ponte Nuovo di Dronero, che attraversa il fiume Maira, fu posizionata nel 1947 una bellissima statua in marmo raffigurante la “Vergine con Bambino”, segno ringraziamento per la cessazione della guerra. Ed è proprio alla Madonna che sono dedicati due importanti santuari situati l’uno a Foglienzane e l’altro a Ripoli, territori che furono storicamente menzionati ancora prima di Dronero.

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Foglienzane fu menzionato già nel 1226 in un documento dei Canonici di Oulx. Il santuario della Natività della Vergine è ecclesiasticamente legato a Dronero, anche se territorialmente appartiene al comune di Roccabruna. La sua è un’architettura sobria, il risultato aggiunte e rifacimenti che i fedeli attuarono nel corso dei secoli. Ripoli fu invece citato ancora prima di Foglienzane in un documento dell’Imperatore Barbarossa del 1159. Per avere notizie certe dell’esistenza a Ripoli di un culto legato alla Madonna bisogna però attendere un testamento del 1374, con di lì in avanti le citazioni che diventano sempre più numerose.

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Nel XV secolo i membri della Confraternita di Dronero ricostruirono a Ripoli e a Foglienzane quelle che al tempo erano ancora delle cappelle campestri. Il santuario di Ripoli venne riedificato nel 1702: inglobando l’antica cappella medievale esso assunse le dimensioni attuali.

Secondo le memorie scritte da monsignor Giuseppe Savio nel 1907, sull’origine della devozione del santuario di Ripoli, si racconta del ritrovamento miracoloso di una fanciulla scomparsa per alcuni giorni e poi ritrovata incolume. Nel passato il santuario era meta di processioni e di funzioni per implorare l’intervento divino in caso di avversi agenti atmosferici, come la siccità o la troppa pioggia, o per richiedere la cessazione delle epidemie. A tal proposito per esempio, nel 1906 l’allora arciprete di Dronero don Bernardo Mattio, che curava anche il santuario, organizzò una processione dalla parrocchia di Dronero al santuario, per scongiurare il diffondersi di una minacciosa epidemia di tifo: in quell’occasione a Dronero i casi di contagio furono soltanto due.

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Nel 1911, allo scoppio della guerra italo-turca (meglio conosciuta come guerra di Libia), lo stesso don Mattio organizzò un nuovo pellegrinaggio al santuario di Ripoli,  durante il quale si offrì lui stesso come vittima in cambio della salvezza delle vite dei soldati di Dronero: i militi erano una ventina e fecero tutti ritorno alle loro case.

Una grande processione ci fu invece nel 1943 per chiedere la fine della siccità e quando, dopo l’8 settembre iniziarono le vicende della guerra di Liberazione, il santuario ospitò sfollati e combattenti. L’arciprete don Raviolo si adoperò come mediatore tra partigiani e nazifascisti per salvare vite umane e al termine della guerra si fecero al santuario solenni festeggiamenti. 

UNA FESTA ANCORA OGGI… 

A Dronero proprio in questi giorni si celebrano i festeggiamenti patronali di “Madonna di Ripoli”. Il fine settimana è come sempre quello che precede l’inizio dell’anno scolastico, facendolo iniziare di martedì invece che lunedì, e che segna ancora oggi anche la fine del periodo di villeggiatura delle famiglie nobiliari che qui tornano ogni anno a trascorrere l’estate nelle loro dimore. 

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Una festa che guarda al suo significato più profondo, con le molte celebrazioni religiose: la Madonna viene omaggiata dai fedeli con i fiori di campo ed importanti sono le parole dei parroci don Giovanni Banchio e don Marco Bruno, con l’invito a pregare ed a ringraziarla ora come un tempo. Per le vie della città sia la domenica che precede (per le celebrazioni a Foglienzane) sia la domenica della festa patronale a Dronero (per le celebrazioni a Ripoli) la storica Banda di San Luigi nel corso della mattinata sfila per le vie del centro.

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Un simpatico trenino accompagna grandi e piccini in un tour di Dronero, passando proprio sul Ponte Nuovo di fronte alla statua della “Vergine con Bambino”.

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Non mancano poi le giostre, con il divertente lunapark in piazza XX Settembre. Ed ancora le gare di bocce, le serate mangerecce e di musica che vedono in primis l’entusiasmo da parte dei ragazzi della Proloco di Dronero, impegnata nell’organizzazione insieme al Comune, in collaborazione con Fei e con il sostegno di Banca di Caraglio e Fondazione CRC.

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Una grande festa a Dronero, ma prima di tutto una storia davvero importante. 

Beatrice Condorelli

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