E’ una nuova sfida per il Roero Arneis; è soprattutto una bella sfida! Questa la sensazione di una serata di assaggi, dialoghi e confronti andata in scena mercoledì 2 ottobre presso il Ristorante Marcelin di Montà nel quarto appuntamento del 2024 promosso dall’Enoteca Regionale del Roero su assaggi alla cieca delle principali denominazioni del territorio.
In apertura il saluto del Presidente dell’Enoteca sen. Marco Perosino, poi gli assaggi.
La curiosità sulla “Riserva” del Roero Arneis era maggiore e le aspettative non hanno deluso i partecipanti. La storia del disciplinare è recente; si prevede che il vino possa fregiarsi dell'espressione Riserva dopo 16 mesi (calcolati dal 1 novembre) dalla vendemmia.
Negli assaggi sono state interessate annate dal 2022 al 2017, in un percorso che ha entusiasmato il pubblico degli enoappassionati in sala. In particolare n. 7 vini dell’annata 2022 (quella entrata in commercio da inizio marzo 2024), un campione dell’annata 2021 e due campioni dell’annata 2020; ben cinque etichette del 2019 per concludere con due Riserva del 2017. Tutto rigorosamente alla cieca, scoprendo solo al termine della serata le bottiglie.
In sala molti viticoltori per condividere l’evento, esponenti del giornalismo ed enoappassionati.
Una sfida che combina la valorizzazione della varietà Arneis, fortemente identitaria per la viticoltura del Roero, con il tema della longevità del vino bianco; un tema che va oltre il territorio e che ha una forte valenza culturale. Ovvero una affermazione sempre più identitaria del vino bianco e la valorizzazione della sua capacità di saper reggere bene il tempo. Offrendo nuovi motivi di interesse e soddisfazione per i consumatori e carte importanti da giocare per i viticoltori. Così come è successo nel corso dell'evento, con ottimi risultati.
Il momento finale è stato riservato al dialogo in sala, con una serie di interventi molto apprezzati di alcuni viticoltori che hanno accresciuto la qualità dell’incontro: dissertando di stile nel vinificare l’arneis, rammentando storie e percorsi per far conoscere il vino nel mondo, ragionando sulla capacità della varietà di esprimersi con bei risultati a distanza di anni. Con scelte anche diverse e consentite dal disciplinare: chi preferendo l’affinamento in legno, chi il cemento, chi lasciando semplicemente il vino in bottiglia per lunghi anni ed aspettando la naturale evoluzione.
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