Oggi durante l’audizione in III Commissione Consiliare – Agricoltura, Economia, Montagna - Agrion, Fondazione Regionale per la Ricerca, l’Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico dell’Agricoltura Piemontese ha esposto in modo approfondito la situazione delle colture tipiche piemontesi, in particolare per quanto riguarda le nocciole, a seguito delle notizie di queste ultime settimane circa la riduzione della produzione.
Rispetto a dieci anni orsono la superficie coltivata a nocciole è pressoché raddoppiata, mentre la produzione è rimasta invariata, dato evidentemente significativo per quanto riguarda la produttività dei nostri terreni.
[Daniele Sobrero]
Si tratta di un comparto fondamentale per l’agricoltura e l’economia di territori molto ampi nel nostro Piemonte, è necessario rispondere in modo tempestivo e adeguato alle esigenze del settore della corilicoltura, in particolare per quanto riguarda la ricerca per incrementare la produttività e la necessità di gestire adeguatamente il fabbisogno idrico durante le stagioni primaverili ed estive estremamente siccitose degli ultimi anni. Tra l’altro i cambiamenti climatici incidono anche sulle temperature invernali, rendendole più miti, mentre la nocciola ha bisogno di un clima invernale rigido: poiché sulle temperature è pressoché impossibile intervenire, è impellente fare quanto in nostro potere per preservare il nostro patrimonio agricolo nei settori in cui possiamo lavorare, come, appunto, l’acqua e l’innovazione.