Nessuna sorpresa rispetto a quanto già comunicato nelle scorse settimane dal presidente della Provincia Luca Robaldo: il primo Consiglio provinciale nella sua nuova incarnazione post-elettorale non ha portato alla definizione di alcuna delega o della figura del vicepresidente (che è intenzionato a nominare, a differenza di quanto fatto nel 2022). Ha però proposto la nomina di singoli capigruppo con cui interfacciarsi in maniera costante, e di momenti di Consiglio “informali” – già sfruttati dall’ex presidente Borgna – che precedano quelli più istituzionali.
Presente per l’occasione anche il consigliere regionale Franco Graglia, coordinatore provinciale di Forza Italia.
All’ordine del giorno la convalida dei consiglieri eletti e un momento informativo, in cui i più “esperti” chiariranno i dubbi e le domande dei nuovi eletti. Nello specifico, i consiglieri della legislatura 2024-2026 sono: Massimo Antoniotti, Roberto Baldi, Ivana Casale, Pietro Danna, Silvano Dovetta, Stefania D’Ulisse, Loris Emanuel, Alberto Gatto, Simone Manzone, Vincenzo Pellegrino, Rocco Pulitanò e Davide Sannazzaro.
[Il nuovo Consiglio provinciale]
Robaldo: “Protagonisti, non abbiamo molto altro da perdere”
Il presidente Robaldo ha ringraziato tutti e dodici i consiglieri presenti, accogliendoli in sala “in una giornata importantissima ed emozionante” e plaudendo “all’impegno messo in campo durante le elezioni, riscontrato nell'alta affluenza alle urne”: “Partiamo oggi con la nuova legislatura, anni che ci vedranno lavorare, mi auguro, con attenzione e impegno per il territorio e nei quali speriamo di veder tradotta in realtà la tanto attesa riforma degli organi provinciali”.
“Negli anni tutte le province piemontesi hanno vissuto momenti di dissesto tranne la nostra – ha continuato Robaldo nel suo discorso conclusivo - e questo è merito di chi ci ha preceduti, degli uffici e dei dipendenti, che hanno lavorato pancia a terra nonostante le difficoltà sempre in aumento. La nostra provincia è fatta di numeri importanti e significativi che ci pongono in posizione di preminenza in tutta la regione, e che non possiamo non approcciare con grande orgoglio ma altrettanto senso di responsabilità: gli amministratori locali si aspettano da noi impegno, presenza, efficacia e prosecuzione dei percorsi iniziati”.
[Il presidente Luca Robaldo]
Il presidente ha quindi poi posto l’attenzione sull’importanza di conservare e rafforzare il rapporto con gli amministratori, che facciano parte delle maggioranze – con cui il lavoro concreto è certamente e inevitabilmente più contestuale – o delle minoranze, e con i cittadini: “La Provincia sarà ormai anche un ente di secondo grado, ma è una delle istituzioni con cui il territorio s’interfaccia con più frequenza, su tutti grazie ai temi delle infrastrutture e delle scuole” ha aggiunto.
“Ricordiamo di non rinunciare mai, però, a dire cosa la Provincia pensa su un determinato tema – ha detto ancora Robaldo -. A differenza dei ragionamenti e dei percorsi adottati da chi mi ha preceduto già nel 2022 ho cercato di impostare il lavoro dell’ente su una maggiore visibilità: più la Provincia dice la sua, è protagonista e interviene, più c'è la possibilità di essere ascoltati. Anche perché tagliare più di quanto già è stato tagliato mi pare impossibile”.