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Sanità | 12 novembre 2024, 13:57

Cuneo, il Santa Croce e Carle di Cuneo ha accolto cinque dei nuovi specialisti "urgentisti" attivati in regione

I dottori Bertone, Beux, Giamello, Giubbini e Paglietta hanno discusso le proprie tesi di specializzazione davanti (anche) al direttore della Medicina Interna cuneese Luigi Fenoglio

Gli specialisti con Tranchida, Lauria e Fenoglio

Gli specialisti con Tranchida, Lauria e Fenoglio

Lo scorso 6 novembre all’ospedale Molinette di Torino si è tenuta la cerimonia di specializzazione della scuola di medicina di emergenza-urgenza dell’Università di Torino. Sono 16 i nuovi specialisti “urgentisti” su cui potrà contare il sistema sanitario regionale; di questi, 5 prestano servizio nel reparto di pronto soccorso e medicina d’urgenza dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle (diretto dal dottor Giuseppe Lauria): sono i dottori Chiara Bertone, Valentina Beux, Jacopo Giamello, Giulia Giubbini e Giulia Paglietta, che hanno discusso le loro tesi di specializzazione di fronte alla commissione, composta tra gli altri dal direttore della Medicina Interna cuneese Luigi Fenoglio in qualità di controrelatore delle cinque tesi (un’altra neospecializzata non ha frequentato Cuneo, ma è intenzionata a lavorare al S. Croce). 

I lavori di tesi dei giovani medici d’urgenza sono stati studi scientifici originali ideati e condotti nello stesso Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza dell’Ospedale di Cuneo: la struttura diretta dal dottor Lauria si distingue infatti per la prolifica attività scientifica, associata a quella clinica, con oltre 50 studi pubblicati su riviste scientifiche negli ultimi 5 anni.

Questo momento - dichiara Giuseppe Lauria - che ho avuto il privilegio di condividere con i nostri nuovi specialisti in medicina di emergenza e urgenza, sottolinea ancora una vota la qualità della preparazione dei nostri medici e i risultati positivi che si ottengono quando un ospedale pubblico., la direzione e tutti i suoi professionisti investono con coraggio e impegno nella formazione, creando un ambiente fertile per lo sviluppo delle competenze. Il valore scientifico che hanno espresso con le loro tesi in occasione del conseguimento della specialità, è la conferma tangibile del loro e del nostro impegno, costituendo il patrimonio comune dell’azienda al servizio dei cittadini, perseguendo lo sviluppo delle conoscenze e la ricerca scientifica finalizzate al miglioramento della qualità e sicurezza delle cure”.

Luigi Fenoglio è responsabile dell’Ospedale di Insegnamento nei confronti della scuola di medicina di Torino: “Nel 2013 l’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo è diventata il primo ospedale di insegnamento della regione Piemonte al di fuori dei policlinici universitari di Torino, San Luigi Orbassano e Novara mediante una convenzione con la Facoltà di medicina dell’Ateneo torinese”.

Dal 2013 ad oggi sono stati 1174 gli studenti che hanno frequentato le strutture dell'azienda cuneese, per un totale di 2.973 periodi di tirocinio.

Prosegue Fenoglio: “Accanto alla frequenza degli infermieri del Corso di Laurea Magistrale in scienze infermieristiche e di numerosi altri Corsi come fisioterapia, ostetricia, tecniche audiometriche, infermieristica pediatrica, un investimento particolarmente importante è stato e continua ad esserlo la formazione del personale medico delle scuole di specializzazione”.

Livio Tranchida, direttore generale di Azienda: “Le eccellenze della nostra Azienda sono da stimolo per molti giovani laureati che scelgono di formarsi presso i nostri reparti, in un ospedale attivo, che fa ricerca, affronta casi clinici complessi ed è dotato di tecnologie e macchinari di ultimissima generazione. I nostri medici specializzandi hanno la fortuna di essere seguiti passo passo nel percorso della loro formazione e normalmente scelgono, dopo la Specialità, di fermarsi e lavorare al S. Croce che offre loro concrete opportunità di crescita professionale. L’ingresso di 5 nuovi specialisti in medicina d’urgenza è un grande risultato che testimonia l’attrattività del nostro Ospedale verso i professionisti e le nuove generazioni e che ci consentirà di affrontare con maggiore solidità anche le criticità che un po’ ovunque, in questi anni, interessano in particolare questa specialità”.

comunicato stampa

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