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Attualità | 26 novembre 2024, 20:06

Cuneo sostiene i ribelli iraniani contro il regime dell'Ayatollah: "Esecuzioni criminali, l'Occidente deve agire"

La lunga discussione in Consiglio comunale ha portato all'approvazione unanime dell'ordine del giorno con cui la città rinnova la propria vicinanza a chi esprime (con il serio rischio di perdere la vita) il proprio "no" al regime iraniano

La leader della resistenza iraniana Maryam Rajavi

La leader della resistenza iraniana Maryam Rajavi

La città di Cuneo si schiera – una volta di più – dalla parte dei ribelli iraniani contrari al regime dell’Ayatollah. E lo fa con l’approvazione all’unanimità totale dell’ordine del giorno realizzato sotto spinta di Ughetta Biancotto di ANPI e del dottor Koshro Nikzat (rappresentante provinciale dei ribelli stessi).

I due hanno presenziato alla discussione del documento in Consiglio comunale. Iniziata con l’illustrazione da parte di Claudia Carli (PD), che ha sottolineato come le esecuzioni – sommarie e realizzate senza un vero e proprio processo – vengano utilizzate dal regime come metodo per incutere timore nella popolazione e prevenire vere e proprie rivolte organizzate: “Crimini contro l’umanità veri e propri che nel 2023 hanno toccato quota 800 unità, rispetto ai quali è fondamentale mantenere alta l’attenzione. Ci sembra sia doveroso il sostegno al popolo iraniano da parte di una città ‘della libertà e della Resistenza’ come Cuneo”.

Le voci della maggioranza
Come la votazione finale lascia facilmente intendere, l’intera pletora di intervenuti si è schierata a favore dell’impegna riportato nel documento.

Ci opponiamo alla pena di morte, una punizione inutile, disumana e degradante che viola il diritto alla vita senza avere effetto deterrente reale – ha commentato Stefania D’Ulisse (Cuneo Solidale e Democratica) -. E che ha colpito, recentemente, un totale di cinque ragazzi minorenni oltre a moltissime donne”.

Testimonio la grande forza espressa dalla resistenza iraniana, che esiste, è presente, attiva e non aspetta altro che intervenire, seppur non possa riuscire a ribaltare le sorti del paese da sola – ha aggiunto Antonino Pittari (Gruppo misto di maggioranza) -. Serve un intervento concreto degli stati dell’Occidente, che isolino il governo per farlo, finalmente, cadere”.

Luca Paschiero: “L’odg mette in risalto quanto la situazione in questo e in altri paesi, rispetto alla pena di morte, sia davvero critica e drammatica. Mi preoccupa anche molto il fatto che il mancato intervento a livello globale implichi sostanzialmente interessi specifici, da parte di alcune nazioni, nel lasciare la situazione com’è oggi”.

Anche Maria Laura Risso (Centro per Cuneo) ha espresso il sostegno del gruppo.

Il sostegno della minoranza
In accordo anche i membri delle forze di minoranza intervenuti.

Sappiamo come stanno andando le cose, purtroppo – ha detto Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) -. L’ammissione della pena di morte ‘prepara’ la popolazione alla guerra e alla violenza sottolineando l’errata possibilità di considerarle metodi per i rapporti tra stati e tra le loro componenti interne”.

Cuneo si è già distinta per il sostegno alle attività dei ribelli iraniani, iniziando a farlo tra l’altro in un momento storico diverso da quello attuale: il Comune ha meriti importanti riconosciuti storicamente – ha aggiunto Giancarlo Boselli (Indipendenti) -. L’Iran usa in maniera criminale il potere del proprio ente statale e la condanna a morte di massa come principale strumento per la repressione politica, rifiutando i processi di pace per poter rimanere nel proprio quadrante di influenza politica”.

 “In Iran esistono concretamente le opposizioni all’Ayatollah, che soffrono da tempo una mancanza di coordinamento – ha detto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) -: sono tutti d’accordo nelle proprie posizioni politiche ma con opposizioni profonde nell’affrontare la lotta. Chi tenta di ricucire il discorso sono soprattutto le donne, guarda caso le principali vittime della violenza di regime”.

Franco Civallero (FI): “Con il cambio di regime negli anni ‘80 gli iraniani sono caduti letteralmente dalla padella alla brace. In quel paese, oggi, non esiste giustizia, non esistono processi, non esiste realmente la libertà: chi sgarra ha la certezza inevitabile e impietosa della condanna. L’unico modo per risolvere la questione è far cadere il governo, anche riducendo i rapporti commerciali con il paese”.

Manassero: "Sostenere i ribelli atto dovuto ma non scontato"
La conclusione del confronto è stata affidata alla sindaca Patrizia Manassero, ovviamente favorevole al contenuto del documento: “Questa drammatica situazione non è nuova, si prolunga ormai da parecchio tempo – ha detto -. Il regime dell’Ayatollah è feroce e si basa sulla dittatura religiosa, fatto che rende ancora più complessa la situazione di costrizione rispetto a giovani e donne. Questo a fronte di un paese che altrimenti può vantare una cultura e una storia profonda”.

Da non sottovalutare nella questione sono anche i rapporti economici e l’influenza che l’Iran gioca nel conflitto in medio-oriente – ha proseguito Manassero -: niente è facile, in quegli scenari, e non possiamo permetterci di smettere di riflettere e interrogarci”.

Cuneo porta nel DNA i valori della Resistenza, della lotta per la libertà contro la dittatura. Sostenere la lotta dei ribelli non è scontato, ma una scelta precisa che è giusto rinnovare a ogni occasione possibile nella costante ricerca di un antidoto alla repressione e alla violenza” ha concluso la sindaca.

Simone Giraudi

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