Uncem, con il Presidente regionale Roberto Colombero e nazionale Marco Bussone, ricorda Giancarlo Bonous, professore universitario, tra i massimi esperti al mondo di castagno, che è morto il 30 dicembre.
Con Ugo Boccacci e con Lido Riba è stato tra i promotori del Centro regionale di Castanicoltura di Chiusa di Pesio, oggi centro nazionale, creando da lì e dal Disafa dell'Università di Torino, innumerevoli progetti sul castagno.
Sulla scrivania del Presidente Uncem c'è il suo manuale sul castagno, che ha ispirato numerose iniziative, come il lancio del "Masterplan Castagno", costruito da Riba con i professori Gabriella Mellano, Gabriele Loris Beccaro e appunto Giancarlo Bonous.
Il Masterplan - di azioni su legno, frutto, servizi ecosistemici - venne presentato nel 2004 in Consiglio regionale a Torino, sala Viglione, con Uncem, Regione, Ipla, Disafa dell'Università di Torino, tante Unioni montane di Comuni, diversi Gal, la rete delle Città del Castagno, molte imprese e castanicoltori. 25 macro-azioni per ridare vita a 200mila ettari di castagno in Piemonte, dei quali solo 10mila oggi sono produttivi.
"Frutto, legno, servizi ecosistemici sono gli assi del lavoro che stiamo facendo e che è da fare per aumentare il valore dei prodotti, sottrarre dall'abbandono i castagneti, proseguire nella lotta a parassiti, fare ricerca e marketing attorno a castagne e legno di castagno, importante per lavorati e semilavorati, dai pavimenti alle intere case - evidenziavano Riba e Bonous -. Questa è una vera missione per il Piemonte. Siamo la Regione italiana con più castagneti e Chiusa di Pesio, con il Centro di Castanicoltura, è un punto di riferimento in Europa. Bene l'impegno della Regione nel sostenere politiche per la montagna con gli opportuni investimenti. Le Unioni montane di Comuni faranno fino in fondo la loro parte. Il castagno è per noi emblema dello sviluppo locale, della nuova econonomia della montagna 2.0".