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Attualità | 27 aprile 2025, 16:07

Restaurato il Sacrario dei partigiani nel cimitero di Saluzzo

Il restauro appena concluso a cura di Anpi e Comune con il contributo Fondazione CrSaluzzo si è legato al disegno originale della tomba. In terra le lapidi con i nomi di 26 giovani della Resistenza che riposano nel sepolcreto cittadino

Saluzzop, inaugurazione del restauro del Sacrario dei partigiani nel cimitero cittadino

Saluzzop, inaugurazione del restauro del Sacrario dei partigiani nel cimitero cittadino

L’onore con lo sguardo commosso a terra, è  stato per i 26 partigiani saluzzesi e simbolicamente per tutti i giovani morti durante la Resistenza: i loro nomi sono scolpiti nelle piccole lapidi del Sacrario a loro dedicato nel cimitero cittadino, fresco di restauro.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 6 persone e il seguente testo Il taglio del nastro questa mattina ( domenica 27 aprile)  il giorno esatto della Liberazione di Saluzzo,  dopo la scopertura di una targa posta sulla cinta muraria esterna del camposanto, che porta alla memoria l’incontro tra le truppe tedesche e i gruppi partigiani, secondo il racconto di uno dei protagonisti (“Marino”  nome di battaglia di Mario Casavecchia) ricordando a chi passa a fianco di questo angolo,  un fatto poco conosciuto e accaduto, proprio qui il 27 aprile del ’45 giorno. 

I lavori di restauro del sepolcreto, un pezzo di storia della Guerra di Liberazione del territorio, sono stati realizzati dall’Anpi Saluzzo e valle Po, dal Comune  che ha finanziato l’ intervento con il contributo della Fondazione CrSaluzzo.

Il restauro è fedele all’aspetto originario del monumento, ha raccontato Giorgio Rossi, presidente Anpi locale. "Il nostro obbiettivo è stato quello di riordinarlo, su richiesta anche dei parenti, riportando solo i nomi di chi è sepolto qui. Sono 26 giovani partigiani che morirono tra il 1943 - 1945, e tra essi un’unica donna Maria Luisa Alessi. 

Il sepolcreto fu costruito tra maggio e ottobre del 1948, promosso da una raccolta fondi e fu inaugurato  il 1° novembre dello stesso anno. L’altorilievo in bronzo è opera dello scultore Guido Bianconi, nato a Siena, attivo a Saluzzo, dove era sfollato da Torino. Rivista il mito classico di Perseo e Medusa, volendo simboleggiare il valore etico della guerra partigiana. 

Dopo la scritta in latino "Hic" (Qui riposano) sono scolpiti i 26 nomi di partigiani traslati in nella camera tombale sottostante. I loro nomi furono individuati, nei registri di Stato civile, in accordo con il Comune dal dottor Aldo Bollati allora presidente Anpi Saluzzo. 

Nella parte a ghiaia della tomba, allineate come  in un sacrario americano,  spiccano le lapidi con i nomi e le fotografie dei  giovani deceduti. Le loro storie sono state raccolte in un libretto dedicato, di cui è autrice Anna Maria Faloppa, esperta di storia locale. 

Sono sepolti: Spartaco Pistoi, Costanzo Einaudi, Tommaso Bellino (Tom),  Giovanni Mellano (Tancredi); Giovanni Tarasco ( Miro); Mario Rivoira; Palmiro Miglioli (Omobono); Andrea Pierino Genta ( Jade); Giuseppe Lombardo; Rodolfo Meerwald (Mirvalet); Giuseppe Acchiardi; Francesco Vische (Luce); Giuseppe Spirito Giordana ( Giuseppe); Andrea Cirillo Ponzi; Natale Losano (Ivan); Biagio Castello (Tancredi); Lorenzo Galfrè ( Renzo); Maria Luisa Alessi ( Marialuisa); Guglielmo Beltrandi (Bobo); Giovanni Sarti; Giovanni Pistoi; Domenico Castagno ( Fred), Giuseppe Giordanengo (Gin); Giovanni Battista Baile ( Nino); Giuseppe Fino e Michele Silvestro ( La mazza). La famiglia di quest’ultimo partigiano, nativo di Cavallino in provincia di Lecce, venuta a conoscenza dei lavori di restauro a carico della sepoltura nel cimitero saluzzese, ha inviato una foto che ha permesso di dare un volto al giovane portava il nome di battaglia “La mazza”. 


Potrebbe essere un'immagine raffigurante 15 persone e monumento
Ad intervenire alla cerimonia, partecipata da autorità civili e militari , associazioni e cittadini,  Giorgio Rossi (Anpi – Saluzzo e Valle Po), Mario Beiletti (Anpi – Ivrea), con un momento di condivisione e fratellanza, il sindaco Franco Demaria, il consigliere regionale Mauro Calderoni, Paolo Allemano (Anpi provinciale), Patrizia Frusso, Anpi Saluzzo  e Mario Anselmo (Fondazione CrSaluzzo).



A conclusione, le note di "Bella Ciao" alla fisarmonica e  la benedizione di don Domenico Ardusso, con il ricordo dei partigiani del Saluzzesi, dei sacerdoti che salivano a dar loro conforto e l’esortazione a conservare la memoria del loro valore e a difendere la Libertà conquistata in funzione di un futuro di pace.

vilma brignone

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