Il fatto: la Guardia di Finanza, nelle scorse settimane, si è presentata al municipio di Dronero, alla sede della Fondazione CRC di via Roma a Cuneo e in quella della Camera di Commercio, per acquisire documenti specifici. Una situazione che ha scosso il dibattito pubblico cittadino e la cui discussione ha aperto i lavori dell’ultima seduta di Consiglio comunale nel capoluogo.
Giancarlo Boselli (Indipendenti) ha presentato sull’argomento una specifica interpellanza: “A seguito delle notizie uscite ho già chiesto la convocazione urgente della Conferenza dei capigruppo perché la sindaca potesse fornire le necessarie spiegazioni – ha detto nella sua presentazione -. Un incontro mai convocato, e quindi ora chiediamo che informi direttamente il Consiglio: riteniamo che l’organo debba essere partecipe di una situazione che non può che preoccupare le istituzioni cittadine. La sindaca ha condotto trattative per la nomina di Presidente, vice e CdA della Fondazione CRC? Se sì, con chi?”
“Le posizioni critiche rispetto all’operato delle Fondazioni non sono recenti e finiscono inevitabilmente per proporre la loro eliminazione promuovendo l’uguaglianza delle risorse abbattendo le differenze ‘per località’ – ha detto il consigliere Ugo Sturlese (Beni Comuni) nel suo intervento -. Le Fondazioni sono diventate, lo sappiamo, sede di azioni clientelari con ‘esondazioni’ nella politica ben conosciute. Avevo chiesto, nel corso delle ultime elezioni per la direzione della Fondazione, se tutti i candidati corrispondessero alle necessarie indicazioni di merito, e oggi siamo qui”.
La sindaca Patrizia Manassero ha dichiarato ufficialmente nel proprio intervento di risposta di non avere alcuna notizia in merito al procedimento in atto, né approfondita e né superficiale: “Non posso quindi lanciare un dibattito sostanziale qui in Consiglio. Dobbiamo attendere sviluppi. Le Fondazioni esistono e sono organizzate in un’architettura di aree geografiche e competenze territoriali complessissima, a voler dire che nessun’area o soggetto debba avere la possibilità di radicare potere e influenza. Le nomine si sostanziano a seguito di uno statuto ben preciso, puntuale nel definire le eventualità di incompatibilità e ineleggibilità”.
“Tutto ciò che posso offrire come risposta alle domande del consigliere proponente è che le trattative relativamente al Consiglio generale hanno coinvolto i sindaci delle città nominanti – ha concluso la sindaca -. Essendoci una sola lista il presidente eletto ha offerto un posto in CdA a ciascuna città”.