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Attualità | 29 maggio 2025, 16:43

Savigliano, la protesta dei residenti sulla sicurezza stradale di viale Piave: “Pretendiamo risposte urgenti!”

A oltre due mesi dalla petizione, i residenti della zona vicino al parco Graneris tornano a denunciare l’assenza di interventi da parte dell’Amministrazione. Fra traffico intenso, incidenti e paura crescente, il Comitato di quartiere chiede misure concrete contro il degrado della viabilità urbana

Viale Piave con il parco Graneris di Savigliano

Viale Piave con il parco Graneris di Savigliano

A quasi due mesi e mezzo dalla presentazione della prima petizione, i residenti di viale Piave e dell’area adiacente al parco Graneris, a Savigliano, tornano a far sentire la propria voce.

Riuniti in un Comitato di quartiere, chiedono con forza all’Amministrazione comunale interventi urgenti per mettere in sicurezza il viale che costeggia il parco, lungo il quale ogni giorno transitano numerosi veicoli, compresi mezzi pesanti, a velocità spesso sostenute.

I cittadini segnalano da tempo una situazione di pericolo crescente, in particolare per i pedoni, i ciclisti e soprattutto per i bambini e i ragazzi che frequentano quotidianamente il parco.

L’appello da parte del Comitato esprime quindi la necessità di agire al più presto per ridurre la velocità del traffico e tutelare l’incolumità di chi utilizza questa importante arteria urbana, trasformandola in un luogo più sicuro e vivibile per tutta la città.

Il Comitato ricorda che in data 13 marzo, è stata protocollata dal Comune di Savigliano una petizione, indirizzata al sindaco Antonello Portera, al vice Federica Brizio che in qualità di assessore ha la delega alla viabilità e ai trasporti, al comando di Polizia Municipale della città e al dirigente dei lavori pubblici del Comune.

La petizione promossa dal nostro Comitato di quartiere – dicono i componenti – ha raccolto in pochi giorni un centinaio di firme, avente per oggetto la richiesta di mettere in sicurezza il viale del centro cittadino, frequentato da numerose famiglie che vivono la zona, nonché da numerosi pedoni e ciclisti che si recano ogni giorno per svolgere attività di jogging e passeggiate in bicicletta”.

Una richiesta che nasce, spiegano, “dall’esasperazione e dalla paura nella quale si trova il quartiere, che ha visto attuare ben poche azioni concrete finalizzate alla sicurezza dei cittadini, nonostante le tante promesse delle amministrazioni che si sono succedute negli anni”.

Negli ultimi mesi, infatti, sono stati segnalati diversi incidenti, alcuni dei quali particolarmente gravi, o che, secondo i residenti, “avrebbero potuto essere vere e proprie stragi”.

Eppure, denunciano dal Comitato di cittadini, tutto tace: “A distanza di oltre due mesi, l’Amministrazione non solo non ha posto in essere alcuna azione concreta per migliorare la situazione dell’area incriminata, ma non si è neanche degnata di darci una risposta”.

Un’accusa pesante, che tocca anche le capacità dell’attuale Giunta: “Pare chiaro che il governo della città non ha il coraggio, o peggio, le competenze nell’affrontare il tema della sicurezza stradale; è evidente ai più che la situazione delle strade cittadine sta diventando un vero e proprio dramma”.

A rendere più pressante la richiesta del Comitato è anche la mancanza, a oggi, di un'infrastruttura viaria alternativa che possa alleggerire il traffico urbano.

La città è rimasta ormai l’unica delle ‘sette sorelle’ (le sette maggiori città della provincia di Cuneo) a non avere una tangenziale; a titolo di esempio, è notizia di pochi giorni fa che la città di Mondovì ha visto ottenere il via libera alla realizzazione del terzo e ultimo lotto della tangenziale. E noi continuiamo ad avere via Monte Bianco utilizzata come se fosse una vera e propria tangenziale, con passaggi medi giornalieri superiori ai 20.000 veicoli!

Un problema che inevitabilmente ricade anche su viale Piave, sempre più usato come strada alternativa al traffico urbano principale, “arrecando non pochi disagi in termini di traffico, rumori e soprattutto sicurezza per gli abitanti della zona”.

A peggiorare il quadro, la futura realizzazione dell’ospedale unico sulla provinciale 662 tra Savigliano e Saluzzo, che secondo i residenti “comporterà ancora più passaggi.”

Non meno significative le osservazioni sul bilancio comunale. “Prendiamo atto, inoltre, dal Consiglio comunale del 23 aprile che l’Amministrazione ha un importante ‘tesoretto’, e la priorità di spesa dello stesso potrebbe essere la videosorveglianza (come dichiarato dallo stesso sindaco Portera). Non sarebbe importante impiegare una parte di questi fondi anche per affrontare il tema della sicurezza delle strade cittadine? Argomento non più rinviabile. Pretendiamo risposte urgenti!”.

AMP

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