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Cronaca | 31 maggio 2025, 12:43

Incidente costò la vita a un 53enne braidese. La Procura chiede il rinvio a giudizio dell’uomo che lo travolse insieme all’auto ferma a bordo strada

Il prossimo 10 luglio la decisione basata sull’accusa di omicidio stradale: "Alla guida tenne una condotta negligente, imprudente e imperita"

Lunedì 12 febbraio 2024 l'incidente che causò la morte del 53enne operaio braidese Gianfranco Rinero

Lunedì 12 febbraio 2024 l'incidente che causò la morte del 53enne operaio braidese Gianfranco Rinero

Giovedì 10 luglio. Questa la data nella quale è stata messa in calendario l’udienza preliminare fissata dal Tribunale di Asti per discutere la richiesta di rinvio a giudizio che il sostituto presso la Procura astigiana Lorena Ghibaudo ha avanzato nei confronti del braidese classe 1997 che risulta quale unico indagato – la fattispecie è quella dell’omicidio stradale – per le conseguenze dell’incidente che nella prima mattinata di lunedì 12 febbraio 2024 causarono la morte del suo concittadino Gianfranco Rinero.   

La Procura astigiana ha chiesto al giudice per l’udienza preliminare Elio Sparacino di valutare il rinvio a giudizio dell’uomo in quanto questi, nella sua qualità di conducente di una Opel Corsa, giunto all’altezza del civico 92 di strada Falchetto, avrebbe "tenuto una condotta negligente, imprudente e imperita", perdendo il controllo del veicolo e non essendo in grado di compiere le necessarie manovre di sicurezza utili a evitare l’urto che cagionò la morte del 53enne operaio, deceduto sul posto a causa delle gravissime lesioni riportate.

Nello specifico, Rinero, che aveva da poco terminato il turno di notte alla Abet Laminati, dove il giorno prima aveva festeggiato i 24 anni di lavoro (abitando a pochissima distanza dallo stabilimento ed essendo solito recarvisi a piedi o in bicicletta, risultò verosimile che fosse tornato a casa e quindi nuovamente uscito a bordo della sua automobile, forse per effettuare una commissione), aveva arrestato la propria Alfa Romeo Giulietta in prossimità della linea bianca di strada Falchetto. L’imputato sarebbe sopraggiunto da tergo e, non avvedendosi di quella vettura ferma, l’avrebbe tamponata violentemente, spingendola in avanti e in questo modo travolgendo l’uomo fermo a bordo strada, colpendolo e proiettandolo a una distanza di 13 metri dal punto dell’urto.

La richiesta di rinvio a giudizio è basata su due consulenze, una cinematica realizzata dall’ingegnere genovese Marco Sartini, l’altra medico legale affidata a Silvana Temi, medico legale dell’Asl Cn2 di Alba e Bra

L’uomo, che nell’incidente rimase a sua volta ferito e venne trasportato in codice giallo all’ospedale di Verduno, è difeso dall’avvocato albese Roberto Ponzio, mentre i congiunti della vittima sono tutelati dai legali Serena Mariano del foro di cuneo, Pietro Merlino del foro di Asti e Gaia Taricco, anche lei del foro di Asti.

Ezio Massucco

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