Ancora misure restrittive nei confronti di alcuni tifosi dell’A.C. Bra. Il Questore della provincia di Cuneo, Carmine Rocco Grassi, ha firmato due provvedimenti di aggravamento del DASpo, con obbligo di firma per un anno presso la Stazione dei Carabinieri di Bra, nei confronti di due supporter giallorossi di 59 e 55 anni, già destinatari di precedenti misure.
I fatti risalgono al 17 aprile scorso, al termine della partita casalinga contro il Varese. Durante la fase di deflusso dei tifosi in via Senatore Sartori, i due uomini – sebbene sottoposti al divieto di accesso agli stadi e all’obbligo di presentazione – si sono avvicinati al varco riservato a tifosi e squadre per festeggiare la vittoria. Solo l’intervento tempestivo dei Carabinieri in servizio di ordine pubblico ha impedito che la situazione degenerasse.
Vista la recidiva, il Questore ha disposto un nuovo DASpo della durata di 10 anni, con il divieto di accesso a tutti gli impianti sportivi dove si disputano partite di calcio ufficiali e amichevoli – dai campionati professionistici e dilettantistici fino agli incontri della Nazionale maggiore e delle selezioni giovanili, su tutto il territorio nazionale e nei Paesi UE.
Inoltre, i due tifosi dovranno presentarsi per cinque anni alla Stazione dei Carabinieri di Bra: 15 minuti prima e 15 minuti dopo ogni partita che l’A.C. Bra disputerà in Piemonte, e 15 minuti dopo l’inizio delle gare giocate fuori regione.
Con questi due ultimi provvedimenti, salgono a quindici gli ultras del Bra colpiti da DASpo, dieci dei quali erano già stati sanzionati dopo i disordini avvenuti il 23 marzo, al termine della gara persa contro la Vogherese. In quell’occasione, alcuni tifosi giallorossi avevano lanciato pietre contro un pulmino dei tifosi ospiti, rompendo un finestrino, prima di essere bloccati dai militari dell’Arma. Anche allora, i provvedimenti erano stati tra 18 mesi e 7 anni di interdizione.