"Perché il fatto non sussiste". Con questa motivazione, confermando il verdetto già emesso in primo grado dal Tribunale penale di Cuneo nel luglio 2021, la Corte d’Appello di Torino ha assolto Laura Bovoli, madre dell'ex presidente del Consiglio e leader di Italia Viva Matteo Renzi.
La donna era accusata di bancarotta documentale per il dissesto della società Direkta di Sant'Albano Stura, avvenuto nel 2014. Bovoli era finita a giudizio in concorso con altri nella sua qualità di amministratore della Eventi 6 Srl., società con sede in Toscana. Direkta si occupava di volantinaggio pubblicitario per i supermercati ed Eventi 6 era una sua committente.
Alla donna veniva contestata l’emissione di una nota di debito in favore della società poi dichiarata fallita, documento che la Procura cuneese aveva ritenuto essere un falso. La stessa Procura, sempre in primo grado, aveva chiesto per lei una condanna a tre anni di reclusione, richiesta ridotta a due anni in appello.
La tesi degli inquirenti non è però stata condivisa dai giudici cuneesi e ora da quelli della Corte d’Appello, che hanno anche riformato la sentenza di primo grado per quanto riguarda tre coimputati che in primo grado erano stati condannati. Per due di loro è arrivato il proscioglimento per sopravvenuta prescrizione. Un terzo è stato invece assolto perché "il fatto non costituisce reato". Resta un’unica condanna, a due anni e 4 mesi.