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Politica | 23 luglio 2025, 15:13

Largo Caraglio a Cuneo, Luciana Toselli denuncia: “Serve più sicurezza e una risposta sociale concreta”

Schiamazzi, abuso di alcol e disagio sociale attorno all’area giochi del centro storico: “Residenti preoccupati, bambini allontanati dal degrado”. Il Comune: “Fenomeno noto, servono educatori di strada e interventi integrati. Ma il lavoro è già in corso”

L'area giochi di Largo Caraglio: la zona è spesso luogo di degrado

L'area giochi di Largo Caraglio: la zona è spesso luogo di degrado

Altro tema discusso nella seduta del consiglio comunale del 22 luglio, l'ordine pubblico. A segnalare una criticità è stata la capogruppo di Cuneo per i Beni Comuni, Luciana Toselli, che ha illustrato un’interpellanza molto sentita dai residenti del centro storico. 

Al centro del suo intervento, le criticità segnalate da tempo in largo Caraglio, nei pressi dell’area giochi recentemente ristrutturata: “Da settimane – ha detto Toselli – i residenti lamentano la presenza costante di persone adulte, spesso alterate dall’alcol, con atteggiamenti provocatori, anche nelle ore in cui i bambini frequentano l’area. Si crea un clima diseducativo e di disagio tale che le famiglie si allontanano. È un problema serio, che va affrontato non solo con forze dell’ordine, ma con nuovi strumenti sociali, come gli educatori di strada”.

Toselli ha fatto riferimento anche all’incontro del 7 luglio tra il comitato di quartiere del centro storico e l’amministrazione comunale, durante il quale sono stati discussi diversi casi di degrado urbano, tra cui proprio la situazione in largo Caraglio. “Serve – ha aggiunto la consigliera – una riflessione seria. Non bastano i servizi sociali attuali, che pure fanno il possibile. Chiedo che venga convocata una commissione consiliare per valutare concretamente l’introduzione di figure come gli educatori di strada, presenti in città come Piacenza con risultati interessanti. Serve un contatto umano diretto, qualcuno che stia realmente sul territorio”.

Paolo Armellini (Indipendenti) ha sostenuto con forza l’intervento, sottolineando come il problema della marginalità si stia “spostando a macchia di leopardo” in tutta la città, coinvolgendo aree prima non interessate. “Il fenomeno non è più sotto controllo – ha detto – e richiede un approccio strutturato che tenga insieme sicurezza e inclusione sociale. Le forze dell’ordine da sole non bastano: servono polizia appiedata anche di sera, videosorveglianza attiva 24 ore su 24, ma anche educatori di strada e percorsi di recupero, compresi corsi di lingua e formazione professionale”.

La risposta dell’amministrazione è arrivata a due voci. L’assessora alle Parità e Antidiscriminazioni e alla Polizia Locale Cristina Clerico, ha precisato: “Conosciamo bene la situazione di largo Caraglio. Solo di recente la Polizia Locale è intervenuta 18 volte, riscontrando situazioni complesse, legate a cittadini italiani già noti ai servizi. Abbiamo già previsto, nell’ambito della revisione del regolamento di Polizia Urbana, di inserire anche Largo Caraglio tra le aree dove sarà vietato il consumo di alcol su suolo pubblico. Non è la soluzione, ma è uno strumento per permettere interventi più efficaci”. 

Clerico ha poi chiarito che il lavoro dell’amministrazione è già integrato e multidisciplinare: “Non ci limitiamo alla repressione. Si lavora insieme, tra servizi sociali, educatori e forze dell’ordine, per non lasciare indietro nessuno”.

L’assessora al Sociale Paola Olivero ha confermato che le persone coinvolte in queste situazioni sono già in carico ai servizi: “Stiamo parlando in molti casi di nostri concittadini in grave marginalità. Grazie a un progetto PNRR, abbiamo attivato 4 alloggi nel centro storico, dando un tetto a 13 persone. Alcuni stanno facendo veri progressi, altri faticano ad accettare percorsi strutturati. Ma i nostri educatori lavorano ogni giorno sul campo, con grande professionalità. Il problema è complesso e il percorso è lungo, ma non siamo fermi, e continuiamo a cercare il modo di aiutare anche i più difficili da agganciare”.

Il confronto si è chiuso senza toni polemici, ma con l’impegno comune a proseguire un lavoro che, come ha ricordato Toselli, “non può essere rimandato ancora”.

Cesare Mandrile

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