Alcune associazioni della Valle Varaita, tra cui: Lu Rure di Sampeyre (Rore), ANPI associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Verzuolo, Genitori della Val Varaita di Costigliole Saluzzo, Spazio Vitale di Piasco, associazione Cresco di Rossana, Proloco di Brossasco, associazione Tavio Cosio di Melle, Biblioteca Civica di Frassino, Associazione Fraisensi di Frassino, Associazione Lu Cunvent di Sampeyre (Rore), Comitato Frazionale L’Escolo di Sampeyre (Rore), associazione Liero d’Armoni di Sampeyre (Rore), Proloco Becetto di Sampeyre, associazione Alevè Libre di Casteldelfino hanno promosso una petizione rivolta ai Comuni della Valle, all’Unione Montana e al BIM (Bacino imbrifero montano) per chiedere una delibera specifica di riconoscimento del popolo palestinese e di condanna verso ogni forma di violenza e discriminazione perpetrata da Israele.
L’iniziativa ha subito trovato eco a Piasco, dove l’Amministrazione comunale aveva già approvato, lo scorso 25 luglio, un ordine del giorno condiviso da maggioranza e minoranza per chiedere il cessate il fuoco in Medio Oriente e il riconoscimento del principio “due popoli, due Stati”.
“Il Comune di Piasco – spiega la sindaca Stefania Dalmasso – ha ricevuto la comunicazione delle associazioni il 30 agosto e nello stesso giorno abbiamo risposto allegando la delibera del nostro Consiglio comunale, approvata all’unanimità. Riteniamo che ogni consigliere debba essere un ‘consigliere della pace’ nelle proprie azioni quotidiane, senza bisogno di un assessorato dedicato. La pace non si costruisce soltanto nei grandi tavoli internazionali, ma nel lavoro costante delle comunità locali”.
Parallelamente è stata convocata la Commissione Cultura per organizzare iniziative sul tema della pace, mentre in Unione Montana è stato recentemente nominato consigliere della Pace Marco Fina. “Credo che la sua presenza – aggiunge la sindaca – sia importante perché da un lato avrà il compito di promuovere cultura della nonviolenza e solidarietà, dall’altro quello di stimolare il dialogo e la cooperazione tra i sindaci della Valle”.
La posizione di Piasco si inserisce nel quadro più ampio della petizione, che richiama la memoria storica delle comunità valligiane e la necessità di non rimanere in silenzio di fronte a quanto accade in Palestina e a Gaza. “La questione palestinese – sottolinea Dalmasso – tocca diritti fondamentali e il silenzio non è più accettabile: per questo abbiamo chiesto al Governo italiano il riconoscimento dello Stato di Palestina, l’apertura immediata di corridoi umanitari e il cessate il fuoco. È un segnale chiaro che i diritti non sono negoziabili e che devono valere per tutti, ovunque”.
Le associazioni firmatarie, oltre a esprimere solidarietà al popolo palestinese, hanno ribadito la volontà di sostenere anche il diritto del popolo israeliano a vivere in pace. Un messaggio condiviso dall’Amministrazione di Piasco, che intende proseguire con azioni concrete di sensibilizzazione e memoria sul territorio.














