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Attualità | 18 novembre 2025, 06:11

Un nuovo percorso formativo dal Cillario Ferrero al carcere di Alba: "Uno strumento di dignità e reinserimento"

In attesa della delibera definitiva della Regione Piemonte, l’istituto scolastico albese conferma l’avvio dell’iter per attivare un indirizzo professionale all’ istituto penitenziario G. Montalto, oggi in fase di trasformazione

Un nuovo percorso formativo dal Cillario Ferrero al carcere di Alba: "Uno strumento di dignità e reinserimento"

Il mondo della formazione per adulti fa un passo verso l'inclusione e il reinserimento e si rivolge alla  Casa di reclusione di Alba. La Provincia ha autorizzato l’attivazione di un nuovo indirizzo di studi professionale in Servizi commerciali, proposto dall’Istituto Cillario Ferrero all’interno dei percorsi serali dedicati ai detenuti. L’iter, però, non è ancora completo: per l’avvio effettivo sarà necessaria la delibera definitiva della Regione Piemonte, attesa entro fine anno.

La dirigente scolastica Paola Bogetto conferma che l’autorizzazione provinciale rappresenta un primo passaggio importante, ma non conclusivo. "Manca ancora il provvedimento regionale", spiega. Il progetto è stato costruito in accordo con la direzione della Casa di reclusione e con la commissione didattica dell’istituto penitenziario, che già negli scorsi mesi aveva manifestato interesse per ampliare l’offerta formativa rivolta ai detenuti.

La struttura, attraverso l’apertura dei nuovi locali, potrebbe prevedere un maggior numero di persone recluse.. È proprio in questa prospettiva che nasce l’idea di offrire un percorso di istruzione superiore unico per questo contesto territoriale. "La nostra intenzione è attivare un indirizzo che già esiste sia nei corsi diurni che in quelli serali dell’istituto", aggiunge Bogetto, sottolineando come la scuola abbia maturato un’esperienza consolidata nei percorsi per adulti.

Il programma didattico sarebbe articolato in tre annualità: la prima corrispondente al biennio, la seconda per terza e quarta, la terza per la quinta, con rilascio finale del diploma di Servizi commerciali. "Ci piacerebbe poter garantire anche una qualifica triennale, se il contesto organizzativo lo permetterà", precisa la dirigente.

Molto, tuttavia, dipenderà dall’apertura definitiva dei nuovi spazi della struttura penitenziaria, condizione necessaria per accogliere un numero sufficiente di studenti e predisporre un organico dedicato. "Sarà un corso con personale ad hoc, distinto rispetto agli altri indirizzi. Ma è chiaro che tutto potrà prendere forma solo quando la ristrutturazione sarà completata e la Regione avrà dato l’ok definitivo", chiarisce Bogetto.

Nell’istituto sono già attive altre proposte formative, come le attività di alfabetizzazione del CPI e alcuni percorsi professionali collegati al settore agrario. L’arrivo di un percorso commerciale amplierebbe l’offerta, creando nuove occasioni di crescita personale e professionale per le persone detenute.

"È importante che in un contesto che si prepara ad accogliere più persone ci sia anche un’opportunità educativa strutturata, che consenta di acquisire competenze spendibili una volta concluso il percorso detentivo", conclude la dirigente.

L’auspicio è quello di poter partire già dal prossimo anno scolastico: un obiettivo possibile, ma ancora legato ai tempi tecnici della ristrutturazione e della delibera regionale.

Daniele Vaira

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