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Eventi | 08 maggio 2013, 19:15

39 gruppi di musica occitana uniti per il giornale Ousitanio Vivo

I tagli effettuati dalla Regione Piemonte hanno avuto delle ricadute anche sul settore delle minoranze linguistiche

39 gruppi di musica occitana uniti per il giornale Ousitanio Vivo

I pesanti tagli effettuati negli ultimi anni dalla Regione Piemonte anche nel settore delle minoranze linguistiche hanno messo in grave difficoltà il mensile Ousitanio Vivo, storico organo di stampa della comunità linguistica degli occitani d’Italia, nato nel 1974 e che proprio quest’anno festeggia i 40 anni di pubblicazione. “Il contributo della Regione - spiega il direttore del giornale occitano Diego Anghilante - si aggirava sui 10 mila euro annui, un’inezia rispetto a finanziamenti ben più sostanziosi che ancora oggi arrivano e certe associazioni, ma insieme agli abbonamenti e alle pubblicità, e a tanti sacrifici da parte nostra, ci permetteva di tenere in piedi un giornale che ha saputo diventare il punto di riferimento per le molte componenti del mondo occitano”.

A fronte però della crisi economica di Ousitanio Vivo si è verificata una straordinaria mobilitazione del mondo musicale occitano. Dopo che Sergio Berardo, leader de Lou Dalfin, ha lanciato l’idea, ben 39 gruppi hanno accettato di offrire un proprio brano musicale per finanziare il mensile. Ne è uscito il doppio cd “Ensemo per Ousitanio Vivo”, la più completa antologia della nuova musica occitana mai edita sino a oggi, e anche il suggello a uno storico momento di unità e coesione tra le diverse tendenze della musica d’oc.

“È prima di tutto un grande segno di vitalità - dice Sergio Berardo -Quali altre zone, a parte forse il Salentino e la Sardegna, hanno una produzione musicale così ricca e così legata al territorio e alla tradizione? Nell’arco alpino siamo gli unici, dalla Slovenia alla Liguria non c’è nessun posto che abbia una simile ricchezza. La cosa più bella è la varietà: dal gruppo che fa metal, a quello che fa hard rock o raga ska, a quello che propone la tradizione filologica più rigorosa, a quello che gira verso il rap: una serie di chiavi di lettura molto diverse tra loro, ma per una volta assieme, in uno scambio dialettico. Quello che le unisce è prima di tutto la lingua occitana. Non è che se tu suoni la courenta con lo stile di Notou Sounadour e io faccio il folk rock non possiamo considerarci due aspetti della stessa cultura. È la nostra ricchezza”.

Il doppio cd “Ensemo”, che ha avuto la sua presentazione ufficiale sabato 4 maggio nell’ambito di Primadòc a Demonte, è in vendita a 19 euro. Il ricavato andrà a finanziare il giornale degli occitani.

c.s.

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