Franco Giletta, il segno pittorico che porta in alto

Della pittura di Franco Giletta avvocato, pittore professionista di Saluzzo, ne ha parlato ieri, nelle pagine di cultura e spettacoli, un articolo su "Il Giornale", firmato da Stefano Duranti Pocetti, che ha inquadrato la curva ascensionale del suo successo artistico, ma anche quella formale. “Giletta, il misticismo della pittura” sintetizza nel titolo l’autore, per definire  l’artista “la cui figura umana supera la realtà e tende al divino” .

Lo si coglie nelle opere mediaticamente più famose come in "Goccia Divina" (Omaggio al Monviso) esposta alla mostra "Il Tesoro d’Italia" curata da  Sgarbi per Expo, nel padiglione di Eataly.  in cui  Giletta si è ispirato al profilo del Re di Pietra.  Nella nuova sede di Eataly al World Trade Center a New York, l’anno scorso, è stato collocato  invece l' "Angelo della Pace".

Giletta, le cui gallerie di riferimento sono l'Etra Studio Tommasi di Firenze di Francesca Sacchi Tommasi e la Galleria Triphé di Maria Laura Perilli,  “parla di attualità tramite la tradizione con un segno decisamente personale”.

L’artista ha donato recentemente alla Fondazione Bertoni di Saluzzo un suo quadro, esposto fino a qualche giorno prima nel percorso start/saluzzo arte 2017 nelle antiche scuderie della ex Caserma Musso.“Il suono dell’Arte”, così si intitola l’opera che raccoglie aspetti peculiari dell’antica capitale del Marchesato.  

Commenta il presidente Enrico Falda, presidente della  Fondazione, ringraziando l'autore: un dono  che assume un significato particolare all’interno della Fab, vetrina ed e cassa di risonanza delle specificità artistiche del territorio saluzzese,  contenitore proiettato al futuro di idee, progetti e polo socio culturale.

Il supporto  dell’opera è il legno “come il legno è alla base della grande tradizione dell’artigianato di eccellenza saluzzese". Anche in questo lavoro torna il Monviso. "La veste rossa della donna assume la forma della montagna dalla cui sommità una nuvola, che si trasforma in un velo, avvolge il capo della donna diventando puro pensiero. L’intreccio di note musicali forma la scritta Saluzzo ma anche il profilo della torre comunale e del campanile di San Giovanni. L'invenzione della scritta vuole essere un indiretto omaggio a Giovanni Battista Bodoni, inventore dei più nobili e bei caratteri di stampa  con cui furono anche successivamente stampati i capolavori del conterraneo Silvio Pellico.

Così l’architettura umana, rappresentata dalla torre e dal campanile, dialoga musicalmente con l’architettura naturale, il Monviso. Un ramo d’ulivo cinge la fronte della donna, a ricordare il glorioso passato saluzzese, ma anche  per cingere di gloria l’agricoltura di eccellenza del microclima saluzzese con gli ulivi nuovamente coltivati nel territorio. Il profilo di Saluzzo, omaggio alla bellezza femminile di personaggi della letteratura  del Marchesato come Griselda e Maghelona, vorrebbe racchiudere tutti gli elementi significativi  della Saluzzo che risuona di Arte".

Franco Giletta nel 1995 è stato invitato, unico italiano dell’anno, dalla “Royal Society of Portrait Painters” di Londra all’esposizione annuale dei ritrattisti. Attivo anche nell’arte sacra, nel 2004, su interessamento della galleria Il Polittico di Roma, una sua pala d’altare raffigurante “S. Antonio Maria Claret” è stata collocata in permanenza nella chiesa di Santa Lucia del Gonfalone a Roma.

Nel 2011 è stato invitato ad esporre da Vittorio Sgarbi alla 54esima Biennale di Venezia. Sue opere si trovano in collezioni private in Italia e all'estero tra cui al Museo Stauros e alla collezione Bulgari.