Il Comune di Viola ha avviato la procedura di ricorso avanti il Tribunale di Torino per ottenere l’autorizzazione a procedere avverso un fardello del passato.
I fatti. Il Comune di Viola aveva stipulato un contratto di sponsorizzazione con la Calfin Partecipazioni e Gestioni S.r.l., già S.p.A..Oggetto dell’accordo “la realizzazione dell’opera denominata Riassetto del comprensorio sciistico di St. Gréé di Viola”. Il Comune accerta un “parziale inadempimento della società Calfin alle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti del Comune” e s’instaura un procedimento arbitrale.
Il 23 novembre 2008 il Collegio si pronuncia a sfavore di Calfin tanto che con atto di citazione del 22 settembre 2009 la società conviene “in giudizio il Comune avanti la Corte di Appello di Torino per veder dichiarata la nullità del lodo arbitrale”.
Il 21 settembre 2011 è pubblicata la sentenza con la quale la Corte d’Appello respinge “l’impugnazione della società Calfin con conseguente conferma del lodo arbitrale e condanna della Calfin a rifondere al Comune le spese di lite relative al giudizio di appello”.
Qualche tempo prima. L’Accordo di Programma del 6 dicembre 2003 e ancor prima il Protocollo d’Intesa del 25 luglio 2011 portò sul tavolo degli interessati il progetto “finalizzato allo sviluppo ecosostenibile ed alla riqualificazione complessiva della stazione turistica estiva e invernale di Viola St. Gréé, alla realizzazione delle infrastrutture di contorno ed al rilancio dell’economia turistica del territorio della Comunità Montana Valli Mongia Cevetta e Langa Cebana.”
Entrambi gli atti furono stipulati fra soggetti pubblici - Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, la Comunità Montana Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana, il Comune di Viola - e due soggetti privati rappresentati dalle società Inimont S.p.A. e Calfin S.p.A..
Inimont fallirà nel 2006. Il relativo crack finanziario di Giovanni Calabrò si porterà dietro centinaia d’immobili e il complesso Porta della Neve. In stand-by per anni lo sci di St. Gréé. Gravi i danni per le finanze del Comune e per i piccoli proprietari titolari d’immobili dal valore di mercato azzerato.
Con Calfin invece s’instaurerà un contenzioso. Nel 2008 Il Sindaco di Viola Paolo Rossi aveva dichiarato agli organi di stampa: "Avevamo chiesto questo arbitrato perché in base al contratto di sponsorizzazione da loro sottoscritto dovevano occuparsi dei lavori relativi alla seggiovia, impegno venuto meno. Dovranno risarcirci di 215 mila euro".
Oggi. La Giunta Municipale ha all’unanimità deciso la proposizione del ricorso nell’interesse del Comune di Viola per dichiarare esecutivo il lodo arbitrale. Ne parliamo con il Primo Cittadino di Viola.
Sindaco Rossi, la questione sembra prendere una piega positiva…
“Abbiamo avuto ragione con l’arbitrato e avanti al Giudice in entrambe le occasioni. Dobbiamo essere risarciti degli iniziali 215.000 euro più tutti gli oneri, interessi e rivalutazioni. Ora bisogna vedere se Calfin andrà anche in Cassazione.”
E’ evidente che il Comune di Viola percorrerà i propri passi anche in questa eventualità. “Poi bisognerà vedere all’atto pratico se riusciremo a incassarli questi soldi”, aggiunge amaro il Sindaco.
Il dubbio probabilmente nasce dal legame che sussisterebbe fra la fallita Inimont e Calfin. “La Inimont è società di Giovanni Calabrò e la Calfin porta allo stesso soggetto – spiega laconicamente Rossi - Tanto che il suffisso iniziale della ragione sociale “CAL(fin)” sta per le tre lettere iniziali del cognome CALabrò.”