Peggiora il clima di fiducia tra le aziende cuneesi. È quanto emerge dai risultati dell’indagine congiunturale per il terzo trimestre 2012 diffusi dal Centro Studi di Confindustria Cuneo. La rilevazione, alla quale hanno preso parte 171 aziende di tutti i settori e dimensioni, mette in luce soprattutto l’indebolimento del parametro che fino ad oggi ha rappresentato una garanzia importante per lo sviluppo imprenditoriale del territorio: l’export. Le aspettative circa le commesse oltre confine sono scese di 15,3 punti percentuali rispetto al marzo scorso, riportandosi su livelli negativi di inizio 2010. Emergono tuttavia attese negative anche per produzione e ordini totali che registrano rispettivamente un calo di 14,2 e 19,1 punti percentuali.
Segno meno anche per il tasso di utilizzo degli impianti, che scende di circa mezzo punto percentuale attestandosi al 72,2%, contro il 73% della rilevazione precedente. Questo indicatore è tuttavia ben al di sopra dei minimi toccati durante la fase più acuta della crisi. Che il difficile momento sia tutt’altro che alle spalle lo ricordano anche altri parametri come la composizione dei carnet degli ordini, dove le aziende con commissioni assicurate per meno di un mese salgono di quasi tre punti percentuali rispetto a tre mesi fa, raggiungendo quota 27,3%. “L’accentuarsi delle incertezze sull’evoluzione della congiuntura - sottolineano dal Centro Studi di Confindustria Cuneo -, si riflettono sulle decisioni di investimento delle imprese che restano contenute, complice soprattutto il deterioramento della situazione finanziaria, appesantita da problemi di liquidità e da crescenti difficoltà nel reperimento di credito a costi competitivi presso il sistema bancario”.
Ma l’indagine evidenzia anche alcune note positive. I tempi medi di pagamento, per esempio, nel III trimestre registrano una leggera contrazione, passando dai 98 di marzo ai 95 attuali, non risolvendo tuttavia il problema liquidità (il 68,8% degli interpellati che lamenta ritardi nei pagamenti). In parziale tenuta anche le aspettative sulla situazione occupazionale: a differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, il saldo ottimisti-pessimisti sulle tendenze dell’occupazione rimane stabile sebbene su valori negativi (-10,5 punti percentuali), mentre diminuisce di quasi 4 punti la percentuale di aziende che prevede di fare ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni nei prossimi tre mesi (19,4%).
Concentrando, infine, l’attenzione sui singoli settori, è senza dubbio il comparto alimentare a riservare le prospettive migliori: sebbene parte degli indicatori registrino un inasprimento rispetto a quanto previsto a marzo le attese sui livelli produttivi (+9,1 punti) migliorano di circa 5 punti percentuali e quelle sull’occupazione salgono a +4,5 punti. Meno positive le notizie che giungono da altri due settori storicamente trainanti per l’economia cuneese: la meccanica e l’edilizia. Il primo vede indebolirsi le aspettative sull’export: il saldo ottimisti-pessimisti scende infatti a -7,9% dai +24,3% di marzo e in calo risultano anche le aspettative sugli ordini complessivi e sulla produzione. Il secondo, invece, continua su attese ancora negative, anche se in leggera attenuazione specie per quanto riguarda livelli produttivi, nuovi ordini e ricorso alla Cassa Integrazione.




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