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Al Direttore | 22 giugno 2014, 10:31

“Che peccato, l'aver voluto sporcare di nero bitume la carrareccia Lemma-Pian Pietro di Valmala… ”

Valter Demichelis: “Cento milioni di vecchie lire al chilometro per un lavoro al mio modesto parere fatto con assoluta superficialità dei luoghi e degli agenti atmosferici”

“Che peccato, l'aver voluto sporcare di nero bitume la carrareccia Lemma-Pian Pietro di Valmala… ”

Che peccato, l'aver voluto sporcare di nero bitume la meravigliosa carrareccia che dall'amena località di Lemma porta in pochi chilometri a Pian Pietro di Valmala dove un veloce falsopiano fa da collegamento al visitatissimo Santuario Mariano.

Era nell'aria già da parecchio tempo che le scelte di pochi andassero a rovinare per sempre un angolo di paradiso immerso tra l'avvolgente profumo di tigli e il pungente odore di castagni in fiore; meta di escursionisti a piedi, a cavallo o con le biciclette da montagna, dove raramente si incontravano le auto e le moto se non quelle dei proprietari delle baite che fanno da corollario alla zona.

Dai giornali apprendiamo che i soldi usati per tale "opera" provengano dal Bim (Bacino Imbrifero Montano) dove in un gioco strano di plusvalenze elettriche finiscono i denari degli utenti,la cifra dovrebbe aggirarsi circa attorno ai centocinquantamila euro; branca pì branca meno cento milioni di vecchie lire al chilometro per un lavoro al mio modesto parere fatto con assoluta superficialità dei luoghi e degli agenti atmosferici.

Prendo in considerazione per primo che codesta strada forestale ad un certo punto si interseca con una strada ben famosa che sale dal colle di Liretta dove genieri del Regio Esercito avevano posato molto tempo addietro un selciato particolare, visibile ai lati della stessa dove ora un anonimo bitume nero copre tale opera di ingegneria del passato; per secondo, avendo testato di persona con la bicicletta il percorso ho notato che da ambo i lati non sono state fatte le banchine necessarie per lo scolo dell'acqua piovana, sta di fatto che è bastata mezza giornata di pioggia per trascinare sul manto stradale il ghiaione, foto allegate.

La strada è ora meta di assidui viaggiatori motorizzati, che invece di usare la strada principale per salire a Valmala Santuario passano di li, a conferma posso dire che durante il mio sopralluogo, nell'erta finale alle mie spalle è sbucato un enorme camper che non si neppure fermato sul piazzale antistante il luogo dove nel lontano 1834 apparve la madre Misericordiosa ai pastorelli, ma ha semplicemente e non turisticamente parlando lasciato nell'aria fresca della sera il particolato del robante motore, tornando a valle.

L'opera in questione pare si stata eseguita per permettere una discesa innovativa della Fausto Coppi, gara amatoriale ciclistica molto nota, mi permetto di far notare e questa è cosa risaputa a tutto il mondo del pedale che le strade della Granda sono piene 'd tampe la stessa salita "mitica"al Santuario da parte dei ciclisti sta diventando pericolosissima per l'asfalto veramente mal ridotto; basta guardarsi attorno e vedere i tanti cartelli apposti dalla Provincia durante il governo della presidente Gancia che recitano testualmente “Strada sconsigliata a ciclisti e motociclisti”. Capisco la crisi, la ristrettezze economiche, ma che Lady Calderoli abbia già voluto anticiparci il ritorno a cavalli e carovane... già ma Lei ora è approdata con le migliaia di preferenze a miglior scranno e Torino è lontana, anche qui allego foto della provinciale "disastrata" che sale a Sampeyre.  

Valter Demichelis, Piemonte Stato - Movimento Indipendentista Piemontese

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