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Curiosità | 18 luglio 2014, 19:21

Prove per un nuovo museo.Ritrovamenti archeologici lungo Asti-Cuneo

Oggi pomeriggio l'inaugurazione della prima tranche dell'evento del Museo Civico di Cuneo

Prove per un nuovo museo.Ritrovamenti archeologici lungo Asti-Cuneo

Durante la realizzazione dell’autostrada Asti-Cuneo (scavi 2009-2011: Lotto Cuneo, Castelletto Stura, altomedievale,in corso di restauro grazie a una convenzione sottoscritta tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’Autostrada Asti-Cuneo e l’Anas. In attesa che maturino le condizioni per il riallestimento complessivo delle collezioni archeologiche cuneesi, nasce dalla sinergia tra la Soprintendenza per i Beni Consovero) sono stati rivenuti contesti archeologici di eccezionale rilevanza, di età romana e Archeologici del Piemonte e il Museo Civico di Cuneo l’idea di rendere fruibili al pubblico, attraverso forme di comunicazione moderne e innovative, alcuni di questi straordinari reperti.

Venerdì 18 luglio, alle ore 17.30, presso la “Sala Livio Mano” del Museo Civico di Cuneo sarà infatti inaugurata la prima “prova”del futuro allestimento, resa possibile anche grazie al contributo della Regione Piemonte (Direzione Cultura, Turismo e Sport). L’evento prevede l’esposizione di tre corredi – due maschili (con ricche cinture ageminate e armi) e uno femminile - della necropoli longobarda messa in luce a Sant’Albano Stura, un unicum per estensione e quantità di deposizioni (finora sono state indagate 776 tombe) nel panorama storico archeologico italiano.

Oltre all’innovativa teca multimediale, dotata di grafica tattile e riproduzioni 3D di alcuni reperti per i non vedenti, il piccolo allestimento punta su una nuova forma di comunicazione attraverso un totem multimediale interattivo, che grazie ad una sofisticata tecnologia compone immagini fotografiche e realtà virtuale, proponendo al pubblico un’esplorazione “immersiva” nello scavo archeologico della necropoli di Sant’Albano Stura.

Le prossime tappe, cofinanziate dal bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo “Giacimenti culturali”, vedranno l’esposizione di reperti di epoche diverse scoperti nel territorio di Cuneo e Castelletto Stura, che si andranno ad aggiungere a quelli di Sant’Albano Stura.

Già dagli studi di Padre Antonio Ferrua (cfr. Inscriptiones Italiae, vol. IX), noto archeologo ed epigrafista del Novecento, la bassa valle della Stura rappresentava infatti uno snodo cruciale tra i territori (agri) di Pollenzo (la romana Pollentia, sulla sponda orografica sinistra) e di Bene Vagienna (la romana Augusta Bagiennorum, sulla sponda orografica destra). Le recenti indagini archeologiche, condotte in occasione della realizzazione dell’autostrada Asti-Cuneo, confermano l’importanza di questo areale e ci permettono di leggerne la continuità insediativa dalla preistoria all’altomedioevo.  

Per approfondire:

la necropoli di Sant’Albano Stura La necropoli messa in luce nella frazione Ceriolo di Sant’Albano si colloca sul terrazzo fluviale della Stura. Le tombe sono disposte su lunghe ‘righe’ parallele con sviluppo nord-sud, ciascuna comprendente in media 40-50 fosse, tutte con il capo del defunto a ovest. Malgrado la completa scomparsa degli scheletri a causa dell’acidità del terreno, i corredi documentano l’utilizzo del cimitero per circa un secolo (il VII, con un’estensione agli inizi dell’VIII); l’assenza di sovrapposizioni tra le diverse tombe dimostra che la comunità rispettava il sepolcro degli antenati e ne manteneva i segnacoli visibili fuori terra, quali elementi lignei o piccoli tumuli di ciottoli.

Sono più numerose le tombe a fossa semplice ma sono presenti anche sepolture entro tronco ligneo e altre, completate da una struttura sopraterra (“casa della morte”), chiaro segno di privilegio. In assenza di resti ossei la determinazione dell’età di morte e del sesso degli inumati è affidata a elementi come le dimensioni della fossa e la composizione dei corredi (monili, armi, accessori vari dell’abbigliamento, monete, oggetti di uso quotidiano o simbolici). Molti reperti conservano inoltre resti di stoffa, di cui si apprezza la ricchezza e la varietà. Anche se i restauri non sono ultimati, gli studi in corso consentono di precisare ulteriormente il quadro delle conoscenze archeologiche sulle popolazioni germaniche, lo stile di vita e le tradizioni funerarie.

Info: Museo Civico di Cuneo, tel. 0171.634175, e-mail: museo@comune.cuneo.it

c.s.

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