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Attualità | 12 maggio 2015, 18:43

Marchio Ospitalità Italiana è un valore aggiunto per le aziende: fregiarsene dà una visibilità nazionale e non solo

Così la Camera di Commercio in risposta al fatto che dal 2016 verrà chiesto un piccolo contributo per la certificazione

Marchio Ospitalità Italiana è un valore aggiunto per le aziende: fregiarsene dà una visibilità nazionale e non solo

La Camera di Commercio, in seguito all'articolo pubblicato ieri nel quale si “svelava” che dal 2016 le aziende che intendono provare ad ottenere o continuare a mantenere il Marchio Ospitalità Italiana dovranno pagare una cifra pari a 100 o 50 euro più iva, interviene per spiegarne le ragioni.

Il Presidente Ferruccio Dardanello, punto di riferimento per la Granda di un progetto che esiste sul territorio nazionale dal 1997 e che è gestito dalle Camere di Commercio provinciali, chiede che non sia in alcun modo messa in dubbio la bontà e serietà della certificazione.

“Tutte le aziende che intendono essere certificate pagano gli enti preposti a farlo. La stessa cosa, dal 2016, succederà per questo marchio, che viene concesso al termine di una serie di controlli seri e scrupolosi. Negli anni, infatti, le certificazioni sono state date ma anche tolte. Chiediamo alle attività ricettive un contributo piccolissimo rispetto alle spese di promozione che l'ente Camerale sostiene in tutta Italia ma anche all'estero, con pubblicazioni su riviste specializzate, siti internet, partecipazione alla Borsa Internazionale del Turismo a Milano e tanto altro. In questi anni, difficilissimi e segnati da continui tagli alle risorse, la Camera di Commercio ha continuato a credere nel turismo come grande risorsa della provincia e supportando in ogni modo le strutture adibite a questo, con ricadute positive in ogni settore” - spiega Dardanello.

In qualche modo accettare di contribuire a pagare le spese per l'iter di certificazione è anche un modo per dimostrare, secondo il Presidente, che gli sforzi fatti fino ad ora non sono stati inutili e che fregiarsi del Marchio Ospitalità Italiana è un valore aggiunto nel quale le strutture, prima ancora che la Camera di Commercio, devono credere.

“Vedremo la risposta – conclude ancora Dardanello. Se le aziende accetteranno di pagare il contributo significherà che in questi anni abbiamo lavorato bene, rendendo il Marchio Ospitalità Italiana davvero una garanzia di qualità che travalica i confini nazionali”.

barbara simonelli

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