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Curiosità | 02 giugno 2015, 07:35

Perché si deve scrivere? L'esempio di Massimo Cassi

La testimonianza di uno scrittore milanese ci spiega le ragioni (possibili) dietro la scelta di scrivere

Perché si deve scrivere? L'esempio di Massimo Cassi

Si parla tanto dell’incentivare i giovani a scrivere. Oggi se ne parla tanto, ma quanti hanno provato e hanno il coraggio di provare? Perché bisogna provare a scrivere?

Per mettere a prova innanzitutto le nostre qualità di scrittori, poi per metterci in gioco, uscendo allo scoperto tastando le nostre stesse emozioni ad esempio trattando un tema che ci sta particolarmente a cuore, scrivere ci permette di diffondere la nostra tesi, di scuotere qualche coscienza e di fare formazione.

Un libro deve essere scritto come si è: autentico, vero, diretto, pulito, non finto o scimmiottato. Deve essere quello che sei. Se poi piace è bene, se non piace è lo stesso. L’importante è che nello scriverlo sei stato quello che eri. Scrivere un libro richiede tempo siamo d’accordo ed una gran fatica emotiva, ma quando si scrive, si studia e si impara allo stesso tempo. Certo, puoi studiare lo stesso, se vuoi, ma studiare per raccontare con chiarezza a qualcun altro ti aguzza la vista e la mente in modo straordinario, per cui non solo apprendi più profondamente, ma connetti le idee, gli esempi, le indicazioni in una trama originale, che si disegna mentre scrivi.

Vedere quel disegno che si compone, ti sorprende, e alla fine si tiene, credo sia una delle emozioni uniche che solo un libro può regalarti.

Poi c’è l’allenamento ai testi lunghi, al “fiato” che serve per tenere alto il ritmo per giorni o per mesi. Una cosa preziosa soprattutto oggi: è così facile gratificarsi con i testi brevi. Gratificano, ma non bastano, bisogna saper correre anche la maratona.

In ultimo c’è il piacere che il lettore prova quando scopre un libro che lo emoziona, lo arricchisce, gli spalanca nuove porte, lo riempie un senso di immensa gratitudine per chi ha avuto la pazienza e la forza di scrivere quelle 200 o 400 pagine.

Mi chiamo Massimo, sono nato a Milano nel 1973. Amo la mia città, amo le sue contraddizioni, i suoi palazzi, le sue luci, la vita che mi trasmette in tutti i suoi momenti. Amo le persone che la vivono come la vivo io, che si arrabbiano con chi la tratta male e che lottano per migliorarla e mostrarla al mondo sempre più bella. Questo amore l'ho vissuto anche a distanza, trasferendomi per parecchi anni all'estero e in altre regioni.

Ho studiato sociologia, ovviamente fermandomi prima della laurea. Non mi sembrava il caso di terminare un progetto, non l'avevo mai fatto prima.

Non ero abituato e, coerente con me stesso, ho portato avanti questa sana abitudine fino a qualche settimana fa quando ho pubblicato il mio primo romanzo. Ho sempre scritto molto, ma solo per semplice passione. Adoro fermarmi e ripensare alle esperienze vissute, agli incontri; mi piace mettere nero su bianco emozioni e stati d'animo.

Nel 2014 ho frequentato un corso di scrittura creativa e il mio docente mi ha poi dato una mano fondamentale a realizzare il mio piccolo grande sogno.

Questo sogno si intitola "Senza te non sono io" e racconta una storia ambientata a Milano, vissuta e raccontata da due punti di vista diversi: quello di un quarantenne single e quello di una trentacinquenne sposata con una figlia. Le loro emozioni, i loro pensieri, le loro gioie, i loro problemi e disagi si mischiano alle difficoltà della vita quotidiana dando vita ad una storia d'amore tanto intensa quanto impossibile

Non è una storia autobiografica anche se ammetto che il personaggio maschile mi somiglia molto. Ho messo nelle pagine di questo libro una parte di me, ciò che penso della vita, della famiglia, dell'amore. Ho tentato di creare due personaggi "comuni", ma nel senso positivo del termine.

Due persone che si pongono domande, che sbagliano e non si vergognano. Due persone profonde che amano il confronto, che non si danno per scontate. Che cercano di essere felici.

Spero che questo lavoro sia il primo di tanti, se così non fosse sarei comunque contento di essere riuscito a realizzare qualcosa di mio. Ho scelto di autopubblicarmi perché la reputo una possibilità seria ed intelligente, e non troppo onerosa. Sono visibile su tutte le piattaforme on-line sia come ebook che come cartaceo ed ho stampato 500 copie che provvedo personalmente a vendere e distribuire. Chi volesse leggermi mi trova anche su ordinazione in tutte le librerie fisiche del territorio nazionale.

Il libro è uscito ufficialmente in formato ebook su tutte le piattaforme on line intorno al 20 Aprile. Il 13 Maggio mi sono arrivate le copie cartacee e in questi giorni le stanno caricando on-line su tutte le librerie virtuali e sarà ordinabile anche in molte librerie fisiche.

Dopo la scuola di scrittura creativa diciamo che ho dedicato sei mesi del mio tempo per scrivere la storia, delineare i personaggi, correggerla e modificarla ove necessario. Ho alternato momenti creativi ed altri, molto più numerosi, totalmente privi di idee nei quali non riuscivo assolutamente ad andare avanti. Mi sembrava tutto difficile, una montagna troppo grossa da scalare.

Fortunatamente non ho smesso, ho ascoltato i consigli del mio docente e di alcune persone che conoscevano il mio progetto e che mi hanno sempre spronato e spinto a dare il meglio.

r.t.

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